Il volume “Guerra e pace dell’energia” tratta il tema delle relazioni instaurate dall’Italia per definire la strategia del gas naturale, in bilico tra Federazione Russa e Nato (come recita lo stesso sottotitolo del libro).
L’autore correda il volume da cartine, come ci si aspetta da un trattato di geopolitica, commentando le relazioni che gli Stati instaurano attraverso il passaggio di gasdotti sul loro territorio. Ciò, da un lato, evidenzia l’importanza che ancora oggi rivestono gli idrocarburi nelle relazioni internazionali, dall’altro, mette in luce il ruolo strategico dell’energia.
In definitiva, come riportato nella prefazione a cura di Luca Caracciolo, direttore della rivista Limes, il libro “coniuga brillantemente energia, economia e geopolitica”.
Federazione Russa e South Stream
Nei primi due capitoli, lo scritto descrive la situazione della Russia, guidata da Vladimir Putin, nell’ambito dell’odierno contesto internazionale (cap. 1) e il c.d. South Stream (“progetto congiunto delle società Gazprom, ENI, Edf e Wintershell di un gasdotto transnazionale avente come obiettivo la diversificazione delle vie di transito del gas naturale verso i consumatori del Sud e del Centro Europa grazie all’attraversamento del Mar Nero”), che ha rappresentato oggetto di tensioni tra Stati Uniti e Russia (in sostanza una sorta di “guerra fredda”).
Proprio riguardo quest’ultimo punto, il libro ricostruisce tutti i progetti e i contrasti che hanno riguardato queste due potenze, nonché la rilevanza delle loro scelte sul piano delle relazioni con altri Stati.
Interessi italiani
Oltre a quanto detto, si dedica spazio alla trattazione degli interessi nazionali Italiani, descrivendo le conseguenze positive che avrebbe avuto la realizzazione del South Stream e sottolineando come questo non avrebbe comportato alcun conflitto con il Nord Stream (nonostante le preoccupazioni internazionali di una dipendenza troppo accentuata dalla Russia). L’autore, nel corpo del volume, presenta anche critiche alle scelte strategiche del Governo Italiano, che non sempre hanno permesso di inserirsi nella “cornice internazionale ormai policentrica”.
La cancellazione del progetto South Stream e le sue motivazioni
Nel capitolo intitolato “il ruolo del Corridoio Meridionale nell’ambito del nuovo contesto Eurasiatico dell’energia” si analizzano le motivazioni che hanno portato la Russia a cancellare il progetto South Stream. Nello specifico si sottolinea come la Russia abbia ravvisato un “approccio non costruttivo” da parte della Commissione Europea. Dall’altro lato si evidenzia come le pressioni degli USA sulla Grecia abbiano comportato la cancellazione della pipeline che sarebbe dovuta giungere in Italia passando per la Repubblica Ellenica.
Il volume, a questo punto, descrive il contrasto dell’Unione Europea e degli Stati Uniti alle iniziative russe, anche a seguito della crisi ucraina. A tal proposito si riportano le parole rivolte ai bulgari dell’ambasciatrice statunitense a Sofia: “Invitiamo gli uomini d’affari bulgari a evitare di lavorare con società soggette a sanzioni da parte degli USA”.
Turkish Stream
Proseguendo nella lettura, lo scritto offre l’analisi del progetto Turkish Stream, che ha sostituito il precedente South Stream. Dapprima si propone una descrizione del gasdotto e dei suoi collegamenti, per poi offrire una disamina delle problematiche per gli approvvigionamenti in Italia, in particolare per le situazioni di alcuni degli Stati attraversati. Quest’ultimo argomento si approfondisce con l’esame della situazione specifica della Turchia, guidata dal presidente Erdogan, nei suoi rapporti con la Federazione Russa.
Da ultimo, tale questione si analizza alla luce della guerra in Siria e dei cambiamenti nelle relazioni tra le due potenze sopra citate.
Nord Stream II e posizione Italiana
Nell’ultima parte lo studio descrive le questioni legate al Nord Stream II, nonché alla posizione dell’Italia, che si trova “stretta tra l’asse “Est-Ovest, ovvero la Russia, e quello Nord-Sud, Africa e Mediterraneo Orientale”.
L’autore arricchisce la trattazione riportando le posizioni di Massimo Nicolazzi, CEO di Centrex, in merito alla scelta di sostituire il gas russo con quello americano. Nel proseguo si analizzano differenti posizioni, tutte presentate in maniera critica e precisa.
Il paragrafo conclusivo dal titolo “dall’Unione Energetica Europea all’Unione bancaria, dal Quantitative easing alle sanzioni alla Russia: il gioco di Berlino” esamina la condizione dell’Italia nel contesto “dei perimetri e dei parametri dell’UEM dove ogni singolo stato ha ceduto la propria sovranità monetaria a una istituzione sovranazionale, la Banca Centrale Europea (BCE)”.
Conclusioni
Da ultimo, l’autore presenta le sue conclusioni, corredate da un’interessante postfazione del generale Giuseppe Cucchi in merito agli argomenti trattati.
Questo scritto è consigliato ad un pubblico di studiosi e appassionati di geopolitica, che potranno trovare cartine, documenti e dichiarazioni di esponenti politici e dei grandi attori economici, sul tema dell’energia derivante da gas naturale, dai risvolti estremamente delicati e complessi sul piano internazionale, tanto da delineare gli estremi per una nuova “guerra fredda”.
Il volume, edito da Diarkos, può essere acquistato nelle librerie, o contattando la casa editrice, al prezzo di 19 euro. (A.N. per NL)