Il volume “Diritto di Autore 4.0 – L’intelligenza artificiale crea?” tratta la tematica del diritto d’autore, non in relazione alla creatività umana, bensì alla capacità delle intelligenze artificiali di creare. Ciò, come è possibile comprendere fin dal titolo, è affrontato in maniera problematica, domandandosi, dapprima, se la “macchina” sia in grado di creare.
L’autrice, dopo aver inquadrato l’intelligenza artificiale quale fenomeno giuridico, ne esamina la tutela, definendola, seppur non senza perplessità, quale diritto d’autore speciale.
Distinzione dall’intelligenza umana
“L’‘intelligenza artificiale’ non è la variante dell’intelligenza umana”, così introduce il suo testo Laura Chimienti, affermando inoltre che “si tratta di una pluralità di tecnologie, che interagiscono fra di loro, capaci di sostituire, in parte, o di replicare alcuni dei sistemi di funzionamento del cervello umano”.
Da qui, vengono poi enucleate le caratteristiche dell’“intelligenza umana” e dell’“intelligenza artificiale”. Tale distinzione, come tutta la disamina offerta dal testo, viene proposta al fine di dimostrare come la creatività dell’intelligenza artificiale, seppur degna di considerazione, non possa essere tutelata allo stesso modo di quella umana. Ciò, se è vero per le opere quali il teatro, la musica, l’arte, ecc, lo è in misura minore per le opere utilitaristiche.
A.I. come soggetto giuridico?
Il testo mette in luce come, tra gli altri, vi siano due ordini di problemi: come inquadrare la produzione delle intelligenze artificiali e, in via preliminare, come inquadrare l’intelligenza artificiale in sé. Infatti, se è indubbio che esista un diritto di natura patrimoniale, non lo ‘ l’esistenza di “diritti di natura puramente personale, mancando in questo caso un soggetto, persona fisica cui riferire la tutela”.
Ciò considerato, la soluzione sarebbe “non l’attribuzione di facoltà di ordine personale, ma una tutela oggettiva della creazione artificiale che ne preservi l’integrità e subordini la sua modificazione al consenso autorizzativo del titolare dei diritti economici”.
Rimane da chiarire quale sia la collocazione giuridica dell’A.I., che l’autrice esamina (esponendo i vantaggi e gli svantaggi), sia utilizzando la tutela offerta ai brevetti, sia al diritto d’autore.
Tutela giuridica e tutela equa ed estesa
Segue poi il capitolo dedicato alla tutela giuridica, nello specifico si affronta il percorso di riconoscimento di tale protezione. Nel prosieguo, si affrontano i rischi connessi all’utilizzo dell’A.I., partendo dall’osservazione, già svolta da altri autori, che la stessa possa diventare un mezzo “per limitare le libertà personali e per emarginare quella parte dell’umanità che non dispone delle tecnologie necessarie”.
Inoltre, l’autrice ritiene che l’A.I. non possa appropriarsi di opere preesistenti senza “riconoscere un compenso ‘risarcitorio’ per le sue operazioni di apprendimento e formazione del proprio ‘bagaglio culturale’”.
Infine, in questa sezione si afferma come sia necessaria una graduazione dei diritti, diversamente la tutela della posizione dell’autore persona fisica uscirebbe indebolita rispetto a quella del titolare dei diritti sulla creazione artificiale.
Diritto d’autore speciale
Il capitolo IV, infine, approfondisce la problematica delineata nelle sezioni precedenti del libro, in particolare cercando di risolvere il problema, in merito alle creazioni artificiali, di cosa sia opera e chi sia l’autore.
Si osserva come le differenti leggi ammettano alla tutela solo le creazioni umane, mettendo pertanto al centro la figura umana che ha programmato il software. Ma il testo riporta i non pochi problemi che genera tale approccio, specialmente nei Paesi del vecchio Continente. Infatti, la regola, al momento, è che “per essere titolari originari di diritti d’autore, bisogna essere autori della creazione”.
Nonostante ciò, risulta chiaro tale regola non soddisfi più e nel seguito l’esame offerto permette di comprendere come la disciplina presenti molte problematiche complesse. Infatti, il capitolo si conclude con una domanda a cui l’autrice non offre alcuna risposta.
Approccio problematico all’A.I e al diritto d’autore
Lungi dal presentare risposte certe, il libro delinea lo stato dell’arte in merito al diritto d’autore riferito alle creazioni dell’intelligenza artificiale. L’autrice invita, dunque, il lettore a compiere le sue considerazioni partendo dalla disciplina esistente, ma considerando un’urgenza svolgere tale sforzo intellettuale, in considerazione dell’incidenza sempre maggiore di tale tecnologia sia sulla vita quotidiana e professionale, sia sull’economia globale.
Da ultimo, poiché è necessario per compiere un ragionamento giuridico efficace e corretto partire dalle norme, il volume è corredato dalla L. 633/1941, coordinata con il Regio decreto 1369/1942.
Edita da Pacini Giuridica, l’opera è disponibile nelle librerie o sullo shop online al prezzo di 22 euro. (A. N. per NL)