Libero.it si scorpora da Wind e, sostanzialmente, scioglie la sua redazione. La notizia aveva iniziato a rimbalzare già a ottobre, quando si era iniziato a parlare della vendita del terzo polo italiano delle telecomunicazioni a Vimperlcom, un gigante russo-egiziano.
Allora, il cdr di News2000 (che cura le news di Libero.it, unico portale internet italiano, da dieci anni, provvisto di una redazione propria, composta da giornalisti professionisti) aveva già lanciato l’allarme – indicendo cinque giorni di sciopero – che la vendita ai russo-egiziani avrebbe comportato, nell’ordine: lo scorporo di Libero.it dall’azienda madre, e la sostituzione della redazione interna con un fornitore di contenuti esterno. I redattori, quindi, avevano chiesto all’azienda di rivedere i propri piani, in considerazione dell’ottimo andamento dei conti e del mercato pubblicitario, nonché della salvaguardia della professione giornalistica. L’idea, divenuta concreta nei giorni scorsi, era infatti quella di traslare i giornalisti della redazione di News2000 ad altre aree aziendali, tramutando il loro contratto giornalistico in un normale contratto di lavoro, con abbassamenti del livello retributivo, fine dei privilegi della professione e svilimento della stessa. Ai quindici che producevano l’informazione su Libero.it, infatti, è stato proposto un reinserimento in ruoli come Product manager e impiegato dell’ufficio conciliazione legale: tredici di loro, vista la situazione economica incerta, hanno aderito loro malgrado ai diktat dell’azienda; altri due, invece, hanno accettato la liquidazione e il benservito, come ha spiegato Antonella Laudonia, una dei componenti della redazione, a La Sestina, la testata del Master in Giornalismo dell’Università degli Studi di Milano. Tre giorni fa, perciò, l’indiscrezione è stata confermata. Libero.it si scorpora da Wind e affida le sue news al produttore esterno di contenuti Affari Italiani. Inizialmente, in un incontro presso il Circolo della Stampa di Milano, alla presenza dell’Fnsi, l’azienda aveva annunciato ai redattori che la testata giornalistica non ci sarebbe più stata, e che il portale si sarebbe limitato a poche notizie spaiate riguardanti musica, tecnologia, cinema, meteo, videogiochi e scommesse. Ora, invece, è ufficiale che Affari Italiani prenderà il posto della redazione, prestandosi “a scippare il posto ai giornalisti interni”, come si legge nella nota mandata all’Ansa dal cdr. “L’operazione – continua il comunicato – è un vero e proprio attacco all’istituto del contratto giornalistico, che dopo 10 anni Wind considera improvvisamente e inspiegabilmente sgradito, nonostante le ottime performance che l’azienda non ha potuto fare a meno di riconoscere alla redazione”. Addio, quindi, alla testata, ma non alle news di Libero.it. E duro colpo alla professione giornalistica. (G.M. per NL)