Una cena di gala, tra celebrità del mondo della politica e dello spettacolo, nella dimora milanese dell’On. Daniela Santanchè. L’ultimo ed ennesimo libero di Emilio Fede da presentare. Ad un certo punto, nel bel mezzo della chiacchiera piacevole e conviviale, ecco la notizia che raggela l’intera stanza: Berlusconi si ritira dalla politica. Ad annunciarlo sarebbe stato lo stesso leader di Forza Italia, in un accorata confidenza al suo più ristretto entourage. A diffondere questa notizia, un vero e proprio scoop destinato a far tremare il mondo politico italiano, è Alessandro Sallusti, direttore responsabile del quotidiano Libero, anch’egli presente alla cena a casa Santanchè. La notizia ha, logicamente, una eco incredibile e rimbalza immediatamente su tutte le principali agenzie di stampa del paese. Fin qui nulla di strano, è il normale iter che segue una notizia, accelerato dall’importanza della stessa. Certo, non può passare inosservata una dichiarazione così clamorosa, per lo più estrapolata in una situazione non istituzionale. La mattina dopo il quotidiano in questione pubblica a sette colonne la dichiarazione di Berlusconi e vi dedica un lungo articolo. Nemmeno il tempo che il giornale esca nelle edicole, ed ecco la pronta smentita da parte di Berlusconi in persona e del suo portavoce Bonaiuti, che definisce “pieno di panzane” l’articolo di Sallusti. Il Cavaliere, quindi, nega di volersi ritirare dalla politica, categoricamente e senza possibilità di smentite, tutto ciò che Libero riporta, perciò, corrisponde(rebbe) al falso. Sallusti, ovviamente, ribatte alle accuse rivoltegli, sostenendo come quelle testuali parole fossero uscite dalla bocca del leader di Forza Italia, esattamente come il suo articolo ha riportato: “Ciò che Berlusconi ha detto e Libero ha riportato è stato affermato davanti a molti testimoni, quindi difficilmente può essere smentito: ha dichiarato di non voler più fare il premier, non perché sia impossibilitato a farlo ma proprio perché non vuole più farlo”. Niente possibilità di smentite, quindi, ma la smentita è arrivata. Dopo una lunga ed esplicativa telefonata con il direttore (quello sostanziale: Sallusti è sì direttore responsabile, ma è il numero due…) della testata, Vittorio Feltri, amico, collaboratore e da sempre incensatore di Berlusconi, si è giunti alla conclusione che “qualche malinteso può capitare, ma l’incidente è chiuso, Berlusconi è stato equivocato. C’è stato, però, il chiarimento, come sempre avviene tra gentiluomini”. Che di gentiluomini si tratti, nessuno lo mette in dubbio, ma perché non chiedere una contro-verifica ai tanti invitati della Santanchè? (G.C. per NL)