Con una sentenza recentissima (n. 2860 del 9 febbraio 2010), la Suprema Corte ha stabilito che è possibile cedere la clientela unitamente allo studio professionale.
Secondo questo nuovo orientamento della Giurisprudenza, è del tutto legittimo che nel contratto di cessione di uno studio professionale sia possibile cedere il locale, i rapporti di lavoro, gli arredi, ed addirittura i clienti. Nel caso di specie, è stato rigettato il ricorso di un consulente fiscale siciliano, che aveva acquistato uno studio con contratto in cui veniva pattuito un compenso per la cessione del pacchetto clienti. La Cassazione, così esprimendosi, ha chiarito un punto che farà molto discutere: poiché il rapporto tra il professionista e i clienti è assolutamente fiduciario, non sarà possibile obbligare gli stessi a continuare il rapporto col subentrante, ma il vecchio titolare dello studio dovrà promuovere la nuova gestione, e contemporaneamente astenersi dall’esercitare la propria professione nelle vicinanze. Nella causa iscritta presso il Tribunale di Catania, il soccombente aveva vinto il giudizio in primo grado, ma era stato beffato in appello, sia nel giudizio di merito che in quello di legittimità. Il motivo del ricorso, in breve, era che non sarebbe rientrato “nell’autonomia dei privati, il disporre della clientela di uno studio professionale”. La Suprema Corte, però, ha ribadito che “è lecitamente e validamente stipulato il contratto di trasferimento a titolo oneroso di uno studio professionale, comprensivo non solo di elementi materiali e degli arredi, ma anche della clientela, essendo configurabile, con riferimento a quest’ultima, non una cessione in senso tecnico ma un complessivo impegno del cedente volto a favorire, attraverso l’assunzione di obblighi positivi di fare e negativi di non fare, la prosecuzione del rapporto professionale tra vecchi clienti e soggetto subentrante”. Questa sentenza è pienamente in sintonia con il decreto Bersani, che ha ridotto il confine tra professionisti e azienda, con la liberalizzazione degli studi “in forma di azienda”, ma farà certamente discutere nei prossimi giorni. (P.T. per NL)