Torna di attualità la questione tibetana e questa volta la polemica non sembra destinata a calmarsi in poco tempo. Complici i giochi olimpici alle porte, le pressioni sul governo cinese non sono infatti destinate ad indebolirsi. E se il dibattito su un eventuale boicottaggio olimpico sa tanto di strumentale, in un mondo in cui la crescente interdipendenza economica conta più delle eventuali divisioni politiche, la questione della libertà di informazione è quanto mai di attualità.
Proprio per questo motivo, la Federazione Internazionale dei Giornalisti invierà il prossimo mese una sua delegazione in Cina, per ottenere garanzie in materia. Il Governo Cinese aveva a suo tempo promesso, proprio in vista delle olimpiadi, di lasciare più margini di manovra agli operatori dell’informazione. L’esplosione della questione tibetana e le difficoltà che la stampa internazionale deve affrontare in questi giorni ci forniscono invece indicazioni non troppo rassicuranti. Il timore dei giornalisti internazionali è quello di trovarsi, quest’estate, obbligati a tessere le lodi del governo cinese, senza avere la possibilità di “dare un’occhiata in giro”. Da qui la decisione della Federazione Internazionale dei Giornalisti, che, in attesa che la diplomazia faccia il suo corso, si impegna ad intensificare la propria attenzione sul tema delle libertà in Tibet ed in Cina. Vien da dire: meglio tardi che mai! (Davide Agazzi per NL)