Per cercare di capire come si sia evoluto l’ascolto musicale si può notare come sempre fondamentale sia stato il supporto per la fruizione.
La regola fondamentale di chi fruisce dell’ascolto della musica è quella di averla il più possibile a portata di mano. In questa ottica, ante Internet, la filiera era: l’ascolto radiofonico, poi l’ascolto attraverso il giradischi con dischi sia a quarantacinque giri per le canzoni singole, sia a trenta tre giri per l’ascolto di più brani consecutivamente e poi attraverso i giradischi a cumulo di dischi per poter ascoltare più dischi senza intervenire con il cambio manuale degli stessi. Con l’arrivo delle possibilità di registrazione, l’evoluzione continuò con i registratori; allora i primi magnetofoni consentivano di cumulare su un nastro numerosi brani musicali, a scelta non casuale e con temi conduttori che allietavano sia l’ascolto sia il ballo, in agni caso adattabili alle situazioni più opportune. Questa la si può definire la fase della musica ascoltata “da fermo”: era indispensabile accostarsi alla radio oppure al giradischi o al registratore per ascoltare la musica. La differenza sostanziale tra i vari tipi di supporti era anche indice della relativa libertà di scelta. Con l’ascolto radiofonico la scelta era nulla se non per generi musicali. I programmi di musica classica e jazz si identificavano ed avevano ascolti dedicati, ma oltra a questo la scelta del brano era solo nella capacità e scelta dei conduttori dei programmi, che in genere seguivano la moda del tempo. Eppure già questi supporti avevano portato la grande innovazione di poter ascoltare la musica non più solo nei locali o teatri dove veniva suonata. Non si doveva più “andare" ad ascoltare la musica, si cominciava in pratica a “portare” un poco più vicino a sé la musica. Parimenti l’arrivo dei dischi in vinile e la possibilità di acquistare dischi a scelta personale, fu la felice soluzione per poter ascoltare solo la musica che piaceva veramente ascoltare. La radio assolveva in questo caso anche alla funzione di vetrina che consentiva l’ascolto di novità che poi si andavano ad acquistare dal venditore di dischi. Quindi due passi importanti erano stati fatti. Ascoltare la musica anche in ambienti diversi da dove era stata prodotta e poter acquistare ed ascoltare la musica preferita. Sempre però in posti vincolati e dedicati. Una ulteriore svolta, a favore dell’avvicinare la musica a chi la volesse ascoltare, fu la evoluzione verso i supporti mobili e maneggevoli. L’arrivo del mangiadischi e delle radioline portatili fu il passo in avanti: la musica si portava con sé: sia per il generico ascolto attraverso la radiolina a transistor, sia con l’ascolto specifico attraverso il mangiadischi. Già, però la venuta dei magnetofoni/registratori, faceva capire che stava succedendo qualche cosa di importante. Si poteva trasporre la musica ascoltata alla radio sul nastro del registratore e lì stava fino a quando si voleva: certo i registratori iniziali erano relativamente monumentali, ma si intuiva che la strada sarebbe stata breve per poter avere con sé la musica che più piaceva. Arrivarono infatti i “walkman” o registratorini portatili che furono prontamente alimentati con i prodotti ad hoc quali le audio cassette che si affiancavano alla venditi dei dischi in vinile. Una vera novità che moltiplicò a dismisura gli utenti fruitori di musica attraverso questo supporto che, fra l’altro, portava con sé, per consentire l’ascolto in movimento, le cuffie. L’evoluzione di questa fruizione coinvolse quindi anche la moda ed alimentò anche un mercato dell’accessorio non trascurabile. Simbolica per quel tempo l’immagine dello sportivo amante della corsa che, occhi fissi in avanti, correva con al collo un cordoncino colorato che sosteneva il walkman collegato con sottili fili colorati a delle cuffie, pure colorate e orgogliosamente indossate. Crebbe anche, con questa venuta, il mercato illegale delle copiature delle musicassette originali. L’avventura continuò poi in modo simile con l’avvento del DVD che portò ad una evoluzione notevole della qualità della musica ascoltata sia da postazione fissa sia in mobilità. Quindi la musica nel suo crescere dirompente aveva fatto crescere al proprio fianco come compagni di viaggio i dischi in vinile a 33 ed a 45 giri, i giradischi, le attrezzature per l’ascolto di musica ai massimi livelli composte da moduli componibili con radio, piatti per giradischi e casse di amplificazione raccolte in rack simili alle apparecchiature avveniristiche delle future astronavi, i walkman e relativi accessori ed infine i DVD con i loro supporti portatili per l’ascolto. Tanto avevano messo in moto i compositori musicali e gli esecutori dei brani. Gli editori compiutamente assicuravano consistenza a questa evoluzione. Tutto quindi pronto per attendere qualcosa di ancor più avanzato: Internet appunto. (continua) (G.T. per NL)