L’Espresso vola in Borsa sulla scia dell’upgrade di Cheuvreux che ha alzato il rating del gruppo a outperform da underperform e il target price a 2,45 euro da 1,3 euro per azione.
Alla base del positivo giudizio del broker i segnali di recupero della raccolta pubblicitaria nel segmento Radio, il piano di taglio dei costi e i possibili maggiori rendimenti rispetto a quelli attuali grazie ai ricavi, ai minori oneri e alla cessione di asset. Il titolo segna un rialzo dell’8,38% a 2,16 euro. Secondo gli analisti, il miglioramento è anche favorito dall’accordo con il gruppo di Murdoch per l’affitto della frequenza televisiva di Rete A che consentirà alla News Corp il lancio di un nuovo canale sul digitale terrestre. Il canale si chiamerà Cielo e trasmetterà soprattutto news, fiction e intrattenimento. Dopo un paio di mesi, la raccolta pubblicitaria nel segmento radio è ritornata in trend positivo (15% dei ricavi pubblicitari dell’intero gruppo) e ha mostrato alcuni segnali di ripresa anche nei quotidiani nazionali. Inoltre il piano di taglio dei costi da 140 milioni sta procedendo più velocemente del previsto con una contrazione dei costi base del 12% nei primi nove mesi del 2009 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Cheuvreux vede più opportunità che rischi e la crescente penetrazione del Digitale Terrestre potrebbe aiutare la compagnia a vendere i suoi due multiplex digitali. Infatti, l’accordo con Sky, a detta di Equita sim (hold con un target price a 2,25 euro), avrà un reale valore solo se in futuro Sky acquisirà le due frequenze per il Digitale Terrestre possedute da Rete A, di cui una sola sviluppata con copertura oltre il 50% (secondo gli analisti questo avrà un valore potenziale tra 100 e 150 milioni). Gli analisti di Cheuvreux hanno rivisto le loro stime di riflesso alla forte raccolta pubblicitaria nel 2010-2011, ai margini elevati per il periodo 2009-2011 e a un alto cash flow. E, nota ancora più importante, si aspettano che il gruppo di De Benedetti ricominci a pagare il dividendo dal 2011 sui risultati 2010. Per il periodo 2009-2011, l’Ebitda è stato alzato in media di oltre il 20%, rispettivamente a 106 milioni, a 172 milioni e sempre a 172 milioni. (Milano Finanza.it)