Il Gruppo Editoriale L’Espresso ha chiuso il primo semestre del 2014 riportando un utile netto di 3,8 milioni di euro, contro i 3,7 milioni del primo semestre del 2013.
I ricavi netti consolidati sono scesi a 332,5 milioni, registrando un calo del 10%. Lo rende noto il gruppo in una nota, nella quale illustra l’evoluzione della raccolta per categoria di mezzi con andamenti non omogenei. Nel merito, la stampa ha registrato un decremento della raccolta pubblicitaria dell’11,2%, con una contrazione leggermente inferiore a quella dell’intero comparto (-12,4% a maggio); le radio hanno mostrato, invece, una sostanziale tenuta, +0,1% (-0,3% il mercato a maggio), mentre la raccolta su internet ha registrato una flessione dello 0,9%, inferiore a quella del mercato di riferimento (-2,1% a maggio). In ulteriore discesa l’indebitamento finanziario netto a 66,8 milioni di euro al 30 giugno. Nel dettaglio delle attività radiotelevisive, va ricordato che il 30 giugno, dopo aver ricevuto le autorizzazioni previste dalla normativa applicabile, si è perfezionata l’integrazione tra le attività di operatore di rete digitale terrestre della controllata Rete A e Telecom Italia Media Broadcasting (TIMB), controllata da Telecom Italia Media. "L’operazione – spiega il gruppo nel comunicato – dà luogo al principale operatore di rete indipendente in Italia, dotato di cinque multiplex digitali (tre di TIMB e due di Rete A) con un’infrastruttura a copertura nazionale, di elevata capillarità e capace di erogare servizi di elevato standard qualitativo". Sul punto, Carlo De Benedetti, presidente del gruppo L’Espresso, ha confermato le indiscrezioni dei giorni scorsi circa un conferimento di mandato alle banche "per trovare un partner che compri anche tutta la società Persidera", controllata al 70% da TI Media e al 30% dal gruppo L’Espresso per un valore stimato in 500 mln di euro. Soggetti destinatari dell’azione di collocazione sarebbero "fondi internazionali che investono in infrastrutture". (M.L. per NL)