Otto megabyte spesi bene quelli per il download della “EUROPEAN TABLE OF FREQUENCY ALLOCATIONS AND UTILISATIONS IN THE FREQUENCY RANGE 9 kHz to 3000 GHz”, la nuova tabella di allocazione delle frequenze radio europee attualmente in discussione sul sito ERO, l’Ufficio Radiocomunicazioni Europeo di Copenhagen. Dall’altro ieri la pubblicazione del documento sul sito Web dell’organismo regolatore della Commissione EU fa scattare il periodo di due mesi entro i quali è possibile commentare e sollevare obiezioni da parte di altre istituzioni e entità private. Le obiezioni ricevute vengono ridiscusse durante la successiva riunione plenaria sugli usi civili/militari delle frequenze, che dovrebbe essere prevista in ottobre. Ricordo che entro il 2008 l’ERO ha l’ambizioso obiettivo di stilare la versione definitiva della European Table of Frequency Allocations and Utilisations for the frequency range 9 kHz to 275 GHz e il meccanismo della consultazione pubblica estende anche ai privati la partecipazione al processo di elaborazione di questo piano. L’ERO in pratica è l’ufficio pianificazione della ECC, l’Electronic Communications Committee, che a sua volta opera (dopo aver rimpiazzato nell’era della convergenza i due comitati – separati fino al 2001 quando anche l’ERO è stato fuso con l’ETO, l’ufficio tecnico per le telecomunicazioni – sulle Radiocomunicazioni e le Telecomunicazioni) in seno alla CEPT, la Conferenza Europea delle poste e telecomunicazioni, che riunisce le amministrazioni postali di 48 nazioni europee. La CEPT ha creato nel 1988 l’ufficio di standardizzazione ETSI, da cui ha per esempio origine lo standard GSM. Dentro alla CEPT opera l’ITU Working Group che coordina la partecipazione delle nazioni rappresentate dal CEPT alle conferenze ITU.
Le comunità dei radioamatori fanno notare che la bozza appena pubblicata contiene alcune annotazioni fatte lo scorso anno a Ginevra, nella conferenza WRC, sull’uso “secondario” della porzione di spettro 70-70,5 MHz e sulla banda dei 135,7-137,8 kHz.
Questo mi fa ricordare che a maggio l’associazione dei radioamatori italiani ha reso noto un documento, allora ancora attribuibile al Ministero delle comunicazioni (che non esiste più) relativo all’autorizzazione, anche in Italia, all’uso (per il momento a statuto secondario, cioè con limitazioni di potenza legate alla condivisione con altri servizi) della porzione di spettro dei 7100-7200 kHz nei 40 metri, finora proibita in Italia. In questa finestra i radioamatori potranno stabilire i loro collegamenti, ma per qualche mese ancora dovranno condividere lo spettro con le emittenti broadcast. A partire dal 29 marzo del 2009, è previsto che in Regione ITU 1 e 3 (l’Europa e Groenlandia e l’Asia) i 7100-7200 diventino di uso esclusivo, cioè primario, per la comunità radioamatoriale. La banda broadcast in regione 1 passerà alla fascia 7200-7450 kHz. Data la natura delle onde corte, resteranno i problemi reciproci di interferenza con le emittenti che operano in Regione 2 (Americhe), dove i radioamatori continueranno ad avere a disposizione i 7000-7300 kHz mentre le broadcast potranno utilizzare i 7300-7400.