Clamorosa gaffe di audiradio.it? Forse il sito dell’attesa rilevazione potrebbe aver provocato qualche serio malumore in casa Rcs. Martedì 11 luglio, tutte le emittenti radiofoniche iscritte ad Audiradio vengono preallertate via mail che, entro sera, potranno scaricare via web il volume dati del primo semestre 2006, contenente – oltre all’ascolto nel giorno medio ieri e nei sette giorni, già diffuso a fine giugno – interessanti dettagli che vanno dalle abitudini generali degli ascolti, alla durata media di sintonizzazione, al seguito per target, età, cultura ed altro ancora. Ogni pagina, in formato Excel, viene parcellizzata in diverse sottocategorie, ma il primo dato riportato ricorda sempre l’ascolto complessivo nazionale e/o locale delle singole emittenti. Alla voce “Ascolto delle radio per fasce orarie nel giorno medio di ieri” (tavola 5.4), a sorpresa compare Play Radio, ufficialmente non ancora rilevata (o il cui dato non deve essere reso noto), con un risultato quanto meno deludente: 336 mila ascoltatori g.m.i. Vero o presunto che sia (i dati delle altre emittenti, tuttavia, corrispondono), il marchio del network Rcs non passa inosservato sulla mailing list Talkmedia, gruppo di scambio opinioni e informazioni tra addetti ai lavori e appassionati di radio e televisione. Il messaggio, inviato da un attento iscritto alla lista, crea un autentico polverone che dà adito ad immediati confronti con gli ascolti più corposi di quella che fu Rin Radio Italia Network, storica “proprietaria” delle frequenze su cui è nata Play. In poche ore, il polverone assume tale consistenza da costringere un aggiornamento immediato del volume scaricabile da audiradio.it, il quale ora risulta modificato alle ore 13.38 di mercoledì 19 luglio, a meno di 12 ore dalla pubblicazione del risultato segreto sulla community Talkmedia. Credibile o meno che fosse il dato, di certo Play Radio non è ancora riuscita ad imporsi in un settore dove molti leader continuano a farla da padroni incontrastati e dove la stessa Rai negli ultimi tempi ha riguadagnato terreno. È andata decisamente meglio, come già evidenziato, alla “coetanea” R101, la quale tuttavia ha mantenuto di base il marchio che molti ancora associano all’ex-Milano International, con massicci investimenti in immagine e frequenze che la posizionano oggi tra le emittenti dalla miglior copertura nazionale, in particolare nelle regioni del centro-nord. Quali risposte potrebbero arrivare dalla Rcs prima della pubblicazione ufficiale del dato di Play Radio, atteso per il primo semestre 2007? Indubbiamente è necessario motivare l’ascoltatore che difficilmente lascia la vecchia strada prima di intraprenderne una nuova. Non a caso, fino ad oggi le varie Deejay, Rtl, Rds ecc non solo non sembrano minimamente aver risentito dell’aumento di concorrenza, ma sono riuscite a spingere ancora più in alto il proprio dato, mostrandosi – almeno apparentemente – intoccabili. R101 ha probabilmente fatto centro con alcuni slogan, tra cui l’80, ’90, 101, che identificano ciò che l’ascoltatore può sentire sintonizzandosi sull’emittente del gruppo Mondadori. Per quest’estate, Play Radio sta sviluppando sinergie sempre più strette, non solo con Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport, ma anche con i periodici del proprio gruppo, dove il logo dell’emittente risulta gradualmente sempre più visibile. Visibilità di cui non ha mai sofferto R101 tra le produzioni del proprio gruppo editoriale. (Nicola Franceschini per Puntocom) (NL)