E’ affidata a una decina di persone, che si incontrano ‘de visu’ solo "quattro o al massimo cinque volte l’anno", tutta la comunicazione della Lega Nord.
O meglio, di Matteo Salvini. L’immagine della ‘nuova Lega 3.0′, incentrata sul verbo e sulla figura del 41enne segretario federale, e’ coordinata da Luca Morisi, titolare di un’azienda di software e dottore di ricerca in Filosofia che conduce un laboratorio di Informatica filosofica all’Universita’ di Verona. Dalla scrivania del suo ufficio a Mantova, attorniato da cinque monitor, Morisi – coetaneo di Salvini – guida il team di ‘spin doctor’, sparsi per il Paese, che in poco tempo ha ‘rottamato’ la tradizionale comunicazione politica del Carroccio. E’ lui l’inventore del termine ‘capitano’, nuovo soprannome di Salvini (che nell’immaginario dei militanti e’ andato a prendere il posto del ‘capo’, da sempre nomignolo di Umberto Bossi) e l’artefice di quello che lui stesso ha chiamato "effetto Salvini". Morisi e il suo staff, anche attraverso applicazioni create ad hoc, si occupano di rilanciare in rete e sui social network il messaggio di Salvini ma hanno curato anche il tour in camper e la campagna manifesti delle ultime elezioni. "Social manager e’ riduttivo, curiamo tutta la comunicazione di Matteo, ‘on line’ e ‘off line’, preferisco la definizione di ‘social megafono’", afferma, contattato al telefono. "Io lavoro sostanzialmente 24 ore al giorno come ‘alter ego’ digitale di Matteo". Complice lo stato in cui versano le casse del partito, in cinque mesi il capo leghista ha chiuso ‘Telepadania’ e ‘La Padania’, il ‘foglio’ fondato da Bossi 18 anni fa: dei ‘vecchi’ media e’ rimasta solo la radio di cui lui stesso e’ stato direttore dal 2006 fino all’elezione alla guida del Movimento. A casa giornalisti e tecnici della tv, richiesta di cassa integrazione per quelli del quotidiano, Salvini ha dato sempre piu’ spazio a Morisi e il suo team che gli hanno curato, per esempio, tutta la campagna elettorale per le europee, prima, e per le regionali in Emilia, in autunno. La decisione ha sollevato piu’ di un malumore in via Bellerio, in un momento in cui peraltro e’ in corso una difficile trattativa coi sindacati per la richiesta di licenziamento collettivo avanzata dal partito in relazione a tutti i 71 dipendenti. Ma anche i piu’ acerrimi detrattori riconoscono che i risultati ottenuti da quello che definiscono il "mago del web a cinque zeri" (con allusione a un presunto maxi-compenso di Morisi) sono sotto gli occhi di tutti, come dimostrato dalla continua crescita della Lega nei sondaggi e sui social network. Lui rivendica i numeri con orgoglio. "A novembre – sostiene – Salvini ‘cuba’ quasi 17 milioni di ‘reach’, ovvero il numero di utenti unici raggiunti dalla pagina". "In pratica", prosegue, "l’85% degli utenti che accedono a Facebook almeno una volta al giorno – che sono 20 milioni, secondo le statistiche fornitemi qualche giorno fa dalla responsabile policy Italia di Facebook – ha visto un ‘post’ di Matteo Salvini nell’arco di 28 giorni (unita’ di misura ‘simil-mensile’ usata da fb)". Inoltre, sempre per quanto riguarda il ‘reach’ su base mensile – fa notare – il tasso di crescita, in un anno, e’ stato pari a oltre 9.000%. "Altro dato significativo – continua – e’ l’engagement, ovvero quanti mettono ‘Mi piace’, condividono o commentano uno o piu’ post: Salvini e’ al top, Grillo in caduta libera, Renzi non pervenuto perche’ non da’ la giusta importanza a Facebook". Morisi e’ convinto dell’importanza dei social network per veicolare il messaggio politico. "I blog come quello di Grillo o i siti servono per l’approfondimento: la gente la trovi sul social media. E in Italia, la gente la raccogli su Facebook, il popolo e’ li’. Renzi non l’ha capito, fa l’errore di trascurare Fb. Altra differenza tra Matteo Salvini e Renzi e’ che il primo punta tutto sul ‘noi’, mentre Renzi sull”io’". "L’unicita’ di Matteo Salvini e’ che e’ bravissimo su tre ambiti: territorio, rete e televisione", spiega ancora. "Noi lavoriamo per integrare i tre piani e amplificare il suo messaggio, creando cartelli su Facebook con le sue dichiarazioni e i suoi ‘post’ che – ci tengo a sottolineare – sono tutti autografi; e la gente lo percepisce. Cosi’ come seguiamo le sue presenze televisive, amplificandone il messaggio. Matteo e’ il primo politico che e’ andato da Bruno Vespa con l’iPad. Attorno alle sue presenze tv riusciamo a creare un mondo ‘mainstream’ come esiste solo per trasmissioni come ‘X factor’, con strumenti tecnologici retrostanti e infrastrutture. Per esempio, usiamo un’applicazione che chiamiamo ‘social beast’ che manda automaticamente i contenuti su altre piattaforme". Nei mesi scorsi, un quotidiano on line aveva rilevato come i ‘retweet’ dei messaggi del profilo di Salvini viaggiassero sempre su numeri simili, suggerendo che alcuni account fossero falsi o comprati. "Nulla vi e’ di misterioso nell’elevato numero di ‘retweet’ e ‘favorited’ di Salvini", aveva risposto Morisi, riconducendo il tutto all’avvio di "un’applicazione pubblica e apertamente pubblicizzata dallo stesso Salvini denominata ‘Segui Matteo Salvini’, che consente agli iscritti di ritwittare automaticamente i tweet" del segretario. (AGI)