L’associazione Aeranti-Corallo su Audiradio. Come si evince dall’articolo di ItaliaOggi del 19 marzo 2011, l’intervento del coordinatore dell’ente associativo Marco Rossignoli contiene vere e proprie richieste rivolte alla società di rilevazione, per riformare la governance e ottenere la ripresa delle indagini.
Il monito di Rossignoli esprime il pensiero delle radio locali aderenti al sindacato, profondamente radicato all’esigenza di equilibrio tra i vari soggetti, quale conditio sine qua non della salvifica imparzialità. Ottenendo armonia tra le voci contrastanti dei soci, si potrebbe pensare ad una ripresa dell’attività di indagine, è la sintesi del pensiero di Aeranti-Corallo. In primis, quindi, bisogna mettere mano sull’assetto della governance della società di rilevazione attraverso l’aumento del numero dei consiglieri e l’ampliamento del consiglio di amministrazione, affinchè si raggiunga una coerenza delle proporzioni rispetto alle dimensione delle aziende rappresentate. Senza dubbio l’organismo esige una svolta, connotata dal doveroso incipit di flessibilità del funzionamento del meccanismo stesso, il quale deve essere pulito da qualsivoglia scomodità quali per esempio la permanenza del diritto di veto e di diritti speciali in capo ad alcuni soci. A parere del sindacalista radiotelevisivo l’ordine auspicabile non è nemmeno ravvisabile nella novità dei Meter, ritenuti portatori dei medesimi problemi che caratterizzano i Diari cartacei, come per esempio il campione troppo basso. Di conseguenza le radio locali di Aeranti-Corallo sono dell’avviso che un ritorno al metodo Cati segnerebbe la riforma della società, in quanto ha permesso per 20 anni il corretto funzionamento dell’attività di rilevazione dell’audience radiofonica. Mettere a tacere la guerra intestina di Audiradio e affidarsi al potere della tradizione sembrano essere i desideri di Aeranti-Corallo. (C.S. per NL)