Le proposte della commissione Mirabelli per il recupero dell’efficienza nei tribunali

Occorre coprire l’organico e potenziare la conciliazione.

La Commissione ministeriale “Mirabelli”, istituita ai fini del rilancio dell’fficienza del sistema giudiziario italiano, voluta dall’ex guardasigilli Clemente Mastella e affidata alla guida del presidente emerito della Corte costituzionale Cesare Mirabelli, ha formulato un’articolata proposta che parte dal rafforzamento delle conciliazioni a tutti i livelli, dalla degiurisdizionalizzazione di alcune fette di domanda giudiziaria, sino ad arrivare alla copertura degli organici della magistratura e del personale amministrativo, all’informatizzazione delle procedure e ad accordi con i grandi utenti dei tribunali come Inps, Inail, Ferrovie, Poste etc.  Inoltre, prevede interventi organizzativi specifici nelle grandi sedi giudiziarie ( Roma, Napoli, Milano) che nel triennio 2004-2006 rappresentano più del 30% della domanda giudiziaria civile e penale e più del 30% della produzione. A seguito di approfonditi studi, la Commissione ha stabilito che solo i giudici di pace soddisfano la domanda giudiziaria di loro competenza. Quanto ai tribunali, a organici completi si stima che la capacità di smaltimento supererebbe la domanda. Il punto critico è rappresentato, infatti, dalla giacenza arretrata che corrisponde a circa 16 mesi di produzione a sopravvenienze zero.  Sono le corti d’appello a rappresentare il vero punto critico. Il differenziale negativo tra procedimenti sopravvenuti e procedimenti definiti è, purtroppo, strutturale ed è destinato a crescere nel tempo: in 5 anni il numero dei procedimenti pendenti è aumentato di circa l’83%. Anche con organico pienamente coperto non si potrebbe raggiungere l’equilibrio tra procedimenti civili sopravvenuti e definiti.  Tra gli interventi proposti, per quel che attiene al comparto civile, la commissione ha ipotizzato il potenziamento delle procedure di conciliazione stragiudiziale, già previste dalle norme vigenti, l’agevolazione di procedure volontarie di conciliazione stragiudiziale e l’introduzione di alcune forme di conciliazione obbligatorie nelle materie di grande contenzioso (settore assicurativo). Il giudice, quindi, potrebbe disporre una breve fase conciliativa (30/60 giorni) sotto l’egida di un terzo imparziale. Infatti, la commissione ha verificato che, nel 2006, la percentuale di procedimenti esauriti senza arrivare a sentenza è stata del 55,7 %. Eliminare quella parte del contenzioso che ha natura amministrativa me che costituisce una percentuale rilevante della domanda giudiziaria, rappresenta la parte più innovativa della proposta della commissione Mirabelli: sgravare i tribunali di tutte quelle cause che possono trovare una composizione in altra sede, amministrativa piuttosto che giurisdizionale.  Per esempio, i ricorsi contro le sanzioni amministrative che rappresentano oltre il 40% dei procedimenti sopravvenuti nel 2005 dinanzi ai giudici di pace e in alcune sedi (Bologna, Palermo, Roma) anche il 50%. Altro ambito di degiurisdizionalizzazione potrebbe essere quello dei procedimenti per la liquidazione dell’indennizzo per equa riparazione in caso di violazione del termine ragionevole del processo che, specifica la relazione, nel 2006 sono circa il 14% dei procedimenti sopravvenuti.  Le strutture giudiziarie, inoltre, potrebbero essere liberate, ad avviso della commissione, dalle attività amministrative che possono trovare collocazione in altre amministrazioni, liberando risorse utili allo svolgimento di attività essenziali. I dati dimostrano, infatti, che circa il 40% del personale amministrativo in servizio presso i tribunali svolge la propria attività nel settore amministrativo-contabile, a conferma del grande peso che ormai riveste questo tipo di attività nelle corti, sopratutto dopo l’entrata in vigore del testo unico sulle spese di giustizia.(M.P. per NL)

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