Le novità introdotte nel nuovo contratto di servizio Rai – che accentuano il senso ed il contenuto della «missione» aziendale della concessionaria radiotelevisiva pubblica italiana – sono le seguenti.
Il contratto impegna la Rai ad innalzare gli standard qualitativi della propria offerta al pubblico ed introduce una diversa misurazione dei compiti di servizio pubblico Rai, affidata non più solo al dato quantitativo dell’Auditel, ma affiancandovi un nuovo parametro di QUALITÀ DELL’OFFERTA E VALORE PUBBLICO. I nuovi indicatori per valutare la qualità dell’offerta Rai sono:
1) indici di performance di mercato (gradimento dell’offerta, qualità percepita, ascolto medio, share, penetrazione, minuti medi visti);
2) macro indicatore di valore pubblico (sintesi degli indicatori elementari di arricchimento culturale e civile personale, di rispetto della sensibilità degli spettatori, di innovazione, di imparzialità, di pluralismo, di indipendenza, di obiettività,di capacità di intrattenimento, di originalità);
3) macro indicatore di corporate reputation (sintesi degli indicatori elementari relativi all’immagine e al posizionamento percepito della Rai).
L’OFFERTA EDITORIALE TELEVISIVA della Rai viene aggiornata, declinando in nuove categorie di “generi” temi legati ai fenomeni sociali, politici, economici e culturali del nostro tempo, come il mondo del lavoro, la condizione femminile, l’integrazione multietnica, la globalizzazione, i valori propri della tradizione italiana, il turismo, le rivoluzioni tecnologiche.
L’OFFERTA MULTIMEDIALE rappresenta la terza nuova tipologia di programmazione Rai che per la prima volta si aggiunge all’offerta tradizionale TV e Radio. La produzione editoriale Rai e dei propri diritti audiovisivi viene estesa alle diverse piattaforme distributive (digitale terrestre, Satellite, IPTV, Internet, Mobile). La Rai a tal fine si doterà di una precisa strategia industriale di posizionamento sui mercati emergenti dei “new media”. Oggetto di particolare attenzione è il “web, con una quota crescente di risorse finanziarie ad esso dedicate, offerta di contenuti specifica, spazi “ad hoc” per gli utenti e servizi innovativi.
La PROGRAMMAZIONE TV PER I MINORI è rigorosamente ispirata alla tutela dei più piccoli. Tra le maggiori novità: il divieto di interruzioni pubblicitarie nei programmi per bambini di durata inferiore ai 30 minuti e nei cartoni animati, l’introduzione di un segnale permanente di riconoscimento dei programmi adatti al solo pubblico adulto; il divieto di far comparire nella pubblicità diffusa prima e dopo i cartoni animati i personaggi dei medesimi cartoon; il divieto di trasmettere i trailer dei programmi per solo pubblico adulto nelle fasce orarie 7÷9 e 16÷20.
I PROGRAMMI PER PERSONE DISABILI vengono arricchiti con l’obbligo di trasmettere per ogni rete almeno un telegiornale nella lingua dei segni (Lis). La Rai è vincolata inoltre a un graduale aumento della sottotitolatura dei propri programmi di informazione, di intrattenimento e di sport, mentre altre modalità di ascolto riguardano i non vedenti. Per migliorare tali servizi, compreso l’accesso del proprio portale internet ai disabili, viene istituito un tavolo permanente di confronto con le associazioni rappresentative dei disabili.
I PRODOTTI AUDIOVISIVI ITALIANI ED EUROPEI vengono valorizzati con un aumento dei fondi a loro disposizione. La Rai deve infatti destinare una quota minima totale sui ricavi complessivi annui ad alcune produzioni, riservando in particolare al cinema italiano ed europeo 80 milioni di Euro (con un incremento del 60% rispetto al precedente contratto di servizio che prevedeva una quota pari 50 milioni di Euro), all’animazione 20 milioni di Euro, alla restante produzione audiovisiva, compresa la “fiction”, 290 milioni di Euro (con un incremento di circa il 62% rispetto ai 180 milioni precedenti).
A sostegno dei PRODUTTORI INDIPENDENTI, la Rai si impegna a condurre relativamente alle opere audiovisive realizzate da tali produttori indipendenti (anche in regime di appalto) negoziazioni eque, trasparenti e soprattutto distinte e separate in relazione a ciascun diritto oggetto di negoziazione ed a ciascuna piattaforma trasmissiva.
L’attuale CANALE ISORADIO amplia le sue funzioni di servizio di pubblica utilità. La Rai, infatti, d’intesa con la Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile, deve presentare al Ministero delle Comunicazioni, entro 6 mesi dall’entrata in vigore del contratto, un progetto di sviluppo incentrato sui seguenti aspetti:
a) ampliamento e tempestività dei contenuti informativi ai diversi segmenti di utenza;
b) estensione della copertura della diffusione del segnale;
c) sperimentazione dell’utilizzo di nuove tecnologie di diffusione;
d) eventuale coinvolgimento di soggetti ed enti operanti nei settori di pubblica utilità;
e) sintesi periodiche dei notiziari sulla viabilità in lingue straniere;
f) sperimentazione di un sistema di diffusione dei notiziari sulla viabilità differenziati in tre macroaree (Nord, Centro e Sud Italia).
La TRANSIZIONE ALLA TECNOLOGIA DIGITALE TERRESTRE viene assicurata con l’impegno della RAI a rispettare le date per la realizzazione dello switch–off nelle Regioni all digital, assicurando la copertura del servizio universale ed impegnandosi ad anticipare eventualmente lo spegnimento di una rete in analogico. Nel periodo di vigenza del contratto, la RAI è tenuta ad assicurare un grado di copertura effettiva del digitale terrestre non inferiore al 70 per cento della popolazione nazionale. Inoltre la Rai si impegna ad attuare una adeguata offerta di contenuti anche tematici per il digitale terrestre, anche utilizzando programmi di qualità già diffusi nel passato sulle reti nazionali analogiche o via satellite.