Le case di produzione cinematografiche investono sul web

Il download a pagamento riscuote sempre più successo e proliferano i siti che lo permettono. Multiplex in ascesa


Il mercato cinematografico è un settore in forte crescita e all’avanguardia. Lo dimostra il fatto che, oltre alle grandi major, anche i produttori indipendenti stanno investendo sul web. E’ il caso di Domenico Procacci che ha fondato la New Media Fandango Web la quale diffonde i propri contenuti audio e video su Internet, IpTv e cellulari. Oltre ad una nuova rivisitazione delle pagine presenti all’indirizzo www.fandango.it, saranno on line nuovi siti per La fandango Web radio, La Fandango Web Tv, il Pod cast e il Blog. Il produttore di film come “L’ultimo Bacio” di Muccino e di “Caos Calmo”, collabora anche con Tiscali che ha presentato in varie città italiane la propria IpTv con l’accordo di Disney e Sony. Inoltre, per entrare a pieno titolo nel popolo del web, la Fandango (foto) è presente in social network come Facebook e MySpace. Ma non è l’unica casa di produzione a muoversi in questa direzione. Sul sito www.luckyred.it, sito della casa di produzione Lucky Red, si possono acquistare film on line e riceverli direttamente a casa propria. Un’ iniziativa simile era stata lanciata anche da Mediaset, con Mediaset Rivideo, che consentiva di vedere o rivedere a pagamento film, fiction e altri programmi tv in modalità download o streaming. Il cinema cresce e i dati lo dimostrano. Si è registrato, infatti, un aumento del 3,6% l’anno nel 2005-2007 per un giro d’affari complessivo di 1,963 miliardi e si stima che crescerà del 4,8% quest’anno. ItMedia ha calcolato che lo scorso anno in Europa Occidentale più di 2 milioni di persone hanno pagato per scaricare film, garantendo un guadagno di 116 milioni di euro. Le pellicole vengono scaricate sia per essere possedute e memorizzate nel computer, sia per essere noleggiate. Secondo una ricerca dell’Aia il 44% degli acquirenti dichiara di preferire l’acquisto di film, mentre il restante 31% noleggia. Proliferano perciò siti che propongono servizi di noleggio agli abbonati dove, in seguito al pagamento di un canone mensile, possono vedere un numero illimitato di film. Sono esempi siti come CinemaNow, Movieflix, iTunes e Lovefilm. Siti come la BBC, con iPlayer, propongono gratuitamente la visione di pellicole ma con l’aggiunta di pubblicità. Il consumo domestico, però, anche se molto diffuso, non ha influito troppo negativamente sulle sale cinematografiche. Gli spettatori dimostrano di continuare ad uscire di casa per andare al cinema. Riscuotono successo soprattutto i multiplex che nel 2007 hanno registrato presenze pari al 65%, contro il 35% dei cinema tradizionali. Secondo una ricerca condotta da Isimm-Università di Roma, i giovani tra i 25 e i 40 anni sono interessati al cinema, soprattutto d’autore, contribuendo all’incremento del mercato. In linea con il principio secondo il quale il digitale ha molta importanza, l’Istituto Luce insieme all’Anpci e alla Federconsumatori, ha presentato un progetto chiamato “un Comune, uno schermo” che ha l’obiettivo di dotare di schermi con tecnologia digitale cento comuni sotto i 5mila abitanti. Questa iniziativa porterà quindi il cinema anche nei piccoli comuni dove si potrà avere un cinema di qualità a portata di mano. (Sara Fabiani per NL)

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