Viene da chiedersi, a volte, dove si trovi, di preciso, il mondo fatato fatto di favole, elfi e magia nel quale vive chi scrive i comunicati stampa del Biscione.Sarebbe infatti colpa di Vivendi se Premium (tirando la corda di Mediaset) ha chiuso il 2016 in rosso. Sia mai che la Champions pagata a peso d’oro, abbia influito, così come che lo abbiano fatto gli abbonamenti in calo e la scelta di portare l’unico asset interessante sulla tv in chiaro.
Assolutamente no: per Mediaset la scelta di Vivendi avrebbe prodotto perdite per 341,3 mln di euro, quantificate non si sa bene come (si spera che almeno abbiano incluso nel calcolo il vertiginoso aumento del valore azionario di un’azienda che scendeva in picchiata da mesi). Si spera che lo stesso fantasioso approccio non sia adottato per risolvere il problema di quella Vivendi che ha forzato la porta sul retro di Cologno perché, nonostante il parere dell’Agcom, come ricorda oggi il Sole 24 Ore, non è detto che Vivendi debba vendere alcunché: basta che “sterilizzi” i diritti di voto per non superare il 10% in una delle due società; e dunque, non si capisce da dove venga la gioia dell’amministratore delegato, che si dice soddisfatto per il responso dell’autorità. Forse, a telecamere spente, il vecchio Silvio ancora gli bacchetta le mani.