Ça va sans dire, gli LCN nazionali non si toccano. E’ palese infatti che non conviene a nessuno: né alle tv, né agli utenti. Tuttavia l’adempimento posto in capo all’Agcom dalla legge di Bilancio 2019 potrebbe essere utile per archiviare l’anacronistico vincolo del genere di programmazione dei canali nazionali nativi digitali.
Infatti, secondo alcune indiscrezioni, l’orientamento che l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni potrebbe assumere a riguardo dell’obbligo ex art. 1 c. 1035 L. 145/2018 di aggiornamento del piano di numerazione automatica dei canali DTT (LCN) e delle modalità di attribuzione dei numeri entro il 31/12/2019, potrebbe essere di ordine confermativo dell’esistente, ma con un’importante variante.
Potrebbe infatti essere abrogato un vincolo francamente da sempre privo di senso: quello della suddivisione dei blocchi dei canali nazionali non di derivazione analogica (quindi nativi digitali) per generi di programmazione.
Ripartizione che, come abbiamo visto, oltre ad essere spesso oggetto di violazioni ed elusioni, non ha mai comportato nessun vantaggio concreto né per i fornitori di servizi di media audiovisivi, né, tanto meno, per l’utenza.