Pubblicità ingannevole: dal 2005 a giugno 2007 inflitte multe nel settore delle telecomunicazioni per 2.782.500 euro.
Una tutela dei consumatori più rapida ed efficacie. Questo è l’obiettivo che mira a raggiungere l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato con l’istituzione della cosiddetta Direzione Pratiche Commerciali Sleali. Come ha reso noto la medesima Autorità Antitrust, la nuova Direzione è stata attivata lo scorso 3 agosto in ottemperanza ai nuovi poteri conferiti dai decreti legislativi che il Governo ha varato a tutela dei consumatori. Si tratta, nello specifico, del D.lgs. 2 agosto 2007 n. 145, con il quale è stata data attuazione dell’art. 14 della Direttiva 2005/29/CE sulla pubblicità ingannevole, e del D.lgs. 2 agosto 2007 n. 146, di attuazione della medesima Direttiva europea relativamente alle pratiche commerciali sleali tra imprese e consumatori. Tali provvedimenti, si legge nel comunicato diffuso dall’Agcm, “nell’assegnare all’Autorità maggiori poteri (possibilità di agire d’ufficio anche con specifiche ispezioni e aumento delle sanzioni fino a 500.000 euro dalle attuali 100.000), metteranno in condizione gli uffici del Garante, una volta approvati i regolamenti interni, di effettuare interventi a favore dei consumatori più efficaci e rapidi”. Con il medesimo comunicato l’Autorità Antitrust ha altresì illustrato i risultati dell’attività di controllo svolta in materia di pubblicità ingannevole dal 2005 (cioè dall’entrata in vigore della Legge n. 49/2005 – cosiddetta Legge Giulietti – con la quale è stato attribuito all’Agcm il potere di irrogare sanzioni in materia) a giugno 2007. Nell’arco di tale periodo, precisa l’Autorità, sono state riscontrate 344 violazioni e inflitte sanzioni per un totale di 7.729.500 euro. I settori che sono risultati “più a rischio-raggiro”, e dunque che sono stati maggiormente colpiti da provvedimenti sanzionatori per pubblicità ingannevole sono il turismo (con un totale di multe irrogate, dal 2005 a giugno 2007, pari a 201.600 euro), i prodotti dimagranti e pseudo farmaci (con oltre 1.140.000 euro di multe inflitte) e quello delle telecomunicazioni (telefonia fissa e mobile). Con riguardo a quest’ultimo settore, l’Agcm ha specificato di essersioccupata, nel predetto periodo, di 124 casi di pubblicità ingannevole e di avere inflitto multe per 2.782.500 euro. L’attività di controllo ha inoltre consentito all’Autorità di individuare le carenze informative che, nel settore delle telecomunicazioni, determinano maggiormente l’ingannevolezza dei messaggi: “si tratta”, si legge nel comunicato “dei costi ‘mimetizzati’ (i costi e le condizioni dell’offerta pubblicizzata che il messaggio omette), del livello tecnologico necessario per usufruire di alcuni servizi (necessità di verificare la copertura del segnale trasmissivo del servizio offerto, come nel caso dei servizi UMTS o per la visione della tv sul proprio cellulare), delle offerte cosiddette ‘per sempre’, ingannevoli perché in realtà è previsto un termine entro il quale il servizio, a quel prezzo, va utilizzato, e infine degli obblighi nascosti (ad esempio deve essere chiaro quando, per poter usufruire delle offerte o di un cellulare alle condizioni reclamizzate, bisogna aderire a determinati piani tariffari per un determinato periodo di tempo)”. (D.A. per NL)