da Ordine dei giornalisti Milano
di Pierluigi Roesler Franz
consigliere di amministrazione Inpgi
Il 14 novembre l’Inpgi ha avuto aggiudicata all’asta per 14 milioni 145 mila Euro la sede de “La7Tv” a Roma in via Novaro 32, angolo via Durazzo 27 (complesso di mq. 4.184 adiacente l’ex sede Rai di via Teulada a breve distanza dalla Città giudiziaria di Piazzale Clodio, nonché dal Foro Italico e Stadio Olimpico). L’asta con offerte segrete in busta chiusa, ma con possibilità di rilancio di 25 mila Euro in 25 mila, era stata indetta dai Commissari straordinari del Gruppo Cirio Dott. Mario Resca, Prof. Avv. Luigi Farenga e Prof. Avv. Attilio Zimatore al prezzo base di 13 milioni 580 mila Euro davanti al notaio Carlo Federico Tuccari con studio in Roma via IV Novembre 96.
Il sottoscritto ha rappresentato l’INPGI all’asta, come da espresso mandato conferitogli dal Consiglio di Amministrazione, ed è stato assistito dall’avv. Pietro Manetta, dirigente del Servizio Immobiliare – area amministrativa – dell’Istituto.
All’asta l’offerta in busta chiusa dell’INPGI era stata di 13 milioni 605 mila Euro (cioé 25 mila Euro in più del prezzo base), ma risultava inferiore a quella della Fondazione ENPAIA con 13 milioni 820 mila Euro. Come prevedeva il bando pubblico d’asta si è svolta seduta stante la competizione tra le due Fondazioni offerenti con rilanci palesi di 25 mila Euro in 25 mila. Alla fine il complesso composto da 2 edifici (uno di 6 piani fuori terra e l’altro di 2 studi televisivi e 1 piano seminterrato destinato a magazzini, studioli e archivi, edificato negli Anni Sessanta e completamente ristrutturato nel 1999) è stato aggiudicato provvisoriamente all’INPGI per 14 milioni 145 mila Euro. Occorre infatti attendere fino al 18 dicembre prossimo l’eventuale esercizio del diritto di prelazione da parte dell’attuale inquilino “La7Tv”. In caso di mancato esercizio di questo diritto l’INPGI potrà stipulare l’atto definitivo di acquisto e ” La7TV” continuerà a versare l’affitto di circa 700 mila Euro l’anno fino al 2012. Maggiori dettagli dell’asta si possono leggere nel sito www.cirio-as.it.
Contrariamente a quanto sostenuto senza cognizione di causa da Finanza&Mercati del 15 novembre scorso, credo che l’INPGI abbia portato a termine un buon affare alla luce del sole e in modo assolutamente trasparente senza pagare alcuna mediazione trattandosi di asta pubblica. Se, come mi auguro, l’acquisto sarà definito entro Natale il patrimonio dell’Istituto risulterà ulteriormente consolidato nel tempo, trattandosi di “mattone di pregio” in una zona di Roma dove il mercato dell’uso diverso, come gli uffici, raggiunge quotazioni molto elevate.
Di conseguenza le maliziose considerazioni di Finanza&Mercati risultano del tutto gratuite e prive di qualsiasi fondamento. Un ente previdenziale privatizzato come l’INPGI per garantire il puntuale pagamento delle pensioni ai giornalisti iscritti dopo 30/35/40 anni di contributi non può non diversificare il rischio e quindi i suoi investimenti. Ed infatti: 1) ha affidato da tempo circa 500 milioni di Euro a Gestori professionali, scelti dopo una selezione pubblica a livello mondiale, e i risultati ottenuti sono stati sinora più che soddisfacenti; 2) concede mutui e prestiti ai suoi iscritti; 3) ricava canoni di affitto dai suoi inquilini ad uso abitativo e ad uso diverso. Contrariamente a quanto riportato da Finanza&Mercati il reddito del mattone non è, però, dato solo dall’affitto, ma soprattutto dalla sua rivalutazione monetaria nel t empo. E proprio grazie a questa rivalutazione l’INPGI si è potuto privatizzare nel 1995 in quanto – a differenza dei titoli di Stato – il valore dei suoi immobili si è più che raddoppiato nel tempo garantendo quindi le future pensioni agli iscritti.
Allegato
L’Inpgi si accolla l’ex palazzo Cirio
(da Finanza&Mercati del 15-11-2006)
L’Inpgi (l’ente di previdenza dei giornalisti) ama il mattone. Una mania tutta italiana, ma di questi tempi un po’ rischiosa, specie per chi deve garantire le pensioni. Il mercato infatti viaggia ancora intorno ai massimi, mentre i rendimenti non sono entusiasmanti. Dati alla mano, dal bilancio 2005 dell’ente si vede che il rendimento netto del patrimonio immobiliare è stato lo scorso anno solo del 2,22% (in particolare dell’1,84% dal settore abitativo e del 3,18% da usi diversi). Dati inferiori a quelli di un banale (ma garantito) investimento in titoli di Stato. Ciònonostante l’ente guidato da Gabriele Cescutti insiste e rilancia. È di ieri la notizia che l’Inpgi si è aggiudicato per 14,1 milioni il palazzo di via Novaro a Roma, dove da anni ha sede l’emittente tv La7. La base d’asta dell’immobile – che fa parte degli asset del gruppo Cirio messi all’incanto per soddisfare i creditori danneggia ti dal crac finanziario del gruppo – era di 13,6 milioni. Un investimento impegnativo sul quale però né Cescutti né altri dirigenti dell’ente previdenziale hanno ritenuto opportuno fornire alla nostra redazione il benché minimo dettaglio. A quanto ammonta l’attuale canone di locazione pagato dall’emittente del gruppo Telecom Italia Media? Mistero. Quando scade il contratto? Mistero. E se in caso di rinegoziazione La7 decidesse di traslocare? Forse l’Inpgi si troverebbe con un problema in più e un bel po’ di soldini in meno.