Come noto, sono tempi duri per La7. Oltre a tutte le beghe già note che affliggono l’emittente, vaso di coccio tra i vasi di ferro dell’etere, il gruppo Telecom Italia Media ha scoperto, a seguito di un’indagine sulla concorrenza, che il Tg5 detiene “un’efficienza produttiva superiore del 30%”. Da qui, pertanto, la decisione di effettuare tagli all’interno della redazione giornalistica. Nonostante la riorganizzazione nel modo di trattare le notizie attuata da Antonello Piroso, direttore del tg di La7, che aveva ampliato l’offerta di argomenti trattati unificando News e Sport, Politica e Economia, Cronaca e Spettacoli, il decollo del notiziario non è ancora avvenuto. Per questo il 15 ottobre prossimo è stato fissato un incontro al fine di analizzare la situazione tra i sindacati dei tg di La7, Fnsi (sindacato nazionale dei giornalisti) e l’azienda. Per raggiungere un’intesa sul tema degli esuberi i tempi potrebbero però essere lunghi, giungendo addirittura fino al 2009. Nel frattempo, Lilli Gruber (tornata in tv dopo quattro anni di esperienza parlamentare) e Federico Guglia conducono il programma di approfondimento Otto e mezzo senza però riscuotere il successo auspicato: gli ascolti registrati sarebbero infatti inferiori a quelli dell’edizione estiva, condotta da Alessandra Sardoni e Lanfranco Pace. Secondo le dichiarazioni fatte da Emilio Miceli segretario generale Slc/Cgil a riguardo degli annunciati tagli de La7: “Dopo Telecom anche La7 ha deciso di imboccare la via breve dei licenziamenti per affrontare la difficile situazione finanziaria dell’azienda. Ci troviamo dunque di fronte a una strategia generale che tende ad individuare nel taglio del personale l’obiettivo prioritario per determinare condizioni di rilancio dell’azienda e del gruppo” (tratto da www.liberala7.com). Intanto, il 12 ottobre partirà il programma dedicato all’economia, intitolato “La resa dei conti”, che sarà condotto da Nicola Porro, vicedirettore de Il Giornale. Ciò ha però generato qualche polemica da parte dei giornalisti, che contestano come la direzione tagli la manodopera all’interno dell’azienda per poi acquistare costosi prodotti giornalistici dall’esterno. “Una contraddizione grave – si legge nel comunicato del comitato di redazione dei giornalisti di La7 (www.la7.it) – che chiarisce la vera ragione dei tagli a La7: una gestione manageriale ed editoriale fallimentare e la volontà di colpire l’informazione indipendente della redazione del tg. A rischio oggi sono non solo 25 posti di lavoro ma la libertà e l’autonomia dell’unico telegiornale fuori dal duopolio Rai-Mediaset che arriva nelle case degli italiani senza abbonamenti”. (Sara Fabiani per NL)