Il palinsesto di La 7, anche dopo la dipartita di Antonio Campo Dall’Orto, non cambia. Restano confermate le Invasioni Barbariche di Daria Bignardi, Crozza Italia Live, Ilaria D’Amico e il suo Exit, L’Infedele di Gad Lerner e rimangono anche Omnibus e Otto e Mezzo. Gli unici assenti rispetto alla precedente programmazione sono Markette di Piero Chiambretti e il volto di Giuliano Ferrara. Dove sono dunque i tagli e la guerra contro la “Tv fighetta” annunciati da Giovanni Stella (foto), nuovo amministratore delegato di Telecom Italia Media? La risposta la si ricava dal fatto che, il pupillo di Franco Bernabé, a.d. del gruppo Telecom Italia non poteva rivoluzionare tutto in breve tempo, annullando contratti e licenziando persone. Stella ha spiegato di aver “chiesto di verificare la contribuzione al margine industriale di ogni programma di La7″. E aggiunge: “Ho dovuto constatare che è negativa per la gran parte delle trasmissioni, Per alcune addirittura, è negativa in modo significativo”. Stella ha proseguito così: “Questo tuttavia, non vuol dire che devo tagliare tutto. Il fuoco va fatto con la legna che si ha. Voglio subito disilludere i vari gufi che avevano già cantato il de profundis di La7. La rete, però, deve migliorare la redditività e ridurre i costi”. Nella prima metà di settembre sarà presentato il piano industriale e comprenderà anche alcune delle linee guida che Stella anticiperà nella riunione del 7 agosto prossimo durante la quale verranno approvati i primi sei mesi 2008 di Telecom Italia Media. La7 risparmierà su diversi fronti grazie all’acquisto dei diritti tv in blocco per tutto il gruppo Telecom Italia, all’aumento delle produzioni interne e alla ridiscussione di alcuni contratti che, come quello di Daria Bignardi, si avvicinano alla scadenza. Per quanto riguarda la parte giornalistica della tv, Stella fa sapere che anche i giornalisti dovranno sottostare alle regole valide per il resto del canale, perché non vivono in un mondo a parte. Si prevedono entrate maggiori a causa dell’aumento delle produzioni per terzi, realizzate da Playmaker, la casa di produzione controllata da Telecom Italia Media; Giovanni Stella ha preannunciato inoltre che ci si metterà al tavolo con Cairo Communication, concessionaria pubblicitaria, per ragionare sul rapporto e valutare il rinnovo del contratto (in scadenza a fine 2008). L’a.d. di Telecom Italia Media ha concluso ricordando quanto segue: “Il primo semestre 2008 chiuderà peggio del 2007 e sotto il budget. Speriamo in un recupero nella seconda parte dell’anno. Sollecitiamo, comunque, Cairo a intensificare le azioni di acquisizione della pubblicità, e ci aspettiamo risultati migliori. Certo, il contratto scade a fine 2008, e ragioneremo con l’amico Urbano Cairo sul nostro futuro, in modo costruttivo e più partecipativo che in passato”. I ricavi di La7 per il 2007 sono stati pari a 122,4 milioni di euro con un crescita del 15,8% rispetto al 2006, mentre nel 2008 si parla di 31,8 mln di euro, sugli stessi livelli dei primi tre mesi del 2007. La7 totalizza il 3,1% di share nel day time e il 2,7% in prima serata e il problema è che il risultato operativo è stato negativo per 61,8 milioni di euro che sono diventati 65,3 mln nel 2007 e 19,1 milioni di euro solo nel primo trimestre dell’anno in corso. Il trend non è sostenibile e Stella dice di essere convinto che per fare una tv di qualità non sia necessario spendere a tutti i costi tanti soldi. Ciò che serve è creatività e punti di rottura. Stella ha parlato di “ridimensionamento intelligente dei costi” senza però intaccare la qualità dei prodotti. Le conferme per l’autunno sono tante, dal rugby alla super bike a Sex and the city, ci saranno Alessandro Sortino con Malpelo e Marco Berry e Vivo. Lillo Tombolini, direttore di rete, promette che nella primavera 2009 ci saranno novità che vedono coinvolti Gene Gnocchi, Corrado Guzzanti e Victoria Cabello. Chiambretti non farà più parte della squadra di La7 perché la rete non poteva più permetterselo in terza serata, Stella ha rivelato di aver chiesto a Chiambretti un programma in prima serata ma il conduttore ha rifiutato. Ferrara invece ha dichiarato di voler restare per un po’ lontano dalle telecamere. Chissà, infine, se Stella si è reso conto delle problematiche tecniche che affliggono la rete sul fronte della diffusione. E, soprattutto, chissà se si è reso conto che ciò discende dalla mancanza di strategie chiare da parte del management, che spesso appare, in materia, quasi brancolare nel buio. (Silvia Bianchi per NL)