Qualche giorno fa il quotidiano economico-finanziario MF-Milano Finanza ha pubblicato un’indiscrezione (non smentita) secondo cui il governo avrebbe intenzione, per il 2010, di destinare 70 mln di euro previsti per i contributi a giornali, cooperative, tv e radio locali ad altre necessità.
70 milioni, in verità, non sono molti, visto il numero dei soggetti su cui andrebbero spalmati. Ma è un segnale chiaro dell’intento dello Stato di tagliare il sostegno alle attività editoriali. Tanto più che tale indirizzo fa un preoccupante tutt’uno coi crescenti ostacoli che il Dipartimento Informazioni ed Editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri sta gradualmente interponendo per il conseguimento delle cosiddette “provvidenze per l’editoria”; con lo sgocciolio dei contributi radio che si asciuga nei vari anni; coi fondi per le tv locali prima destinati, poi distratti, indi perenti e forse ripristinati. Un messaggio unico e univoco: signori, è finita la festa. Se volete scampare, valigetta in mano ed in giro a braccare gli inserzionisti. Perché lo Stato tornerà ad essere, quanto prima, un pessimo sponsor.