Il 2006 non è stato certamente un anno positivo per la tv generalista. I due colossi nazionali della televisione italiana, Mediaset in particolare, hanno dovuto far fronte all’assalto della molteplicità dei canali tematici e non della pay-tv. Come se non bastasse, il pubblico, un tempo molto più compatto, si è disgregato, disperdendosi in nicchie di spettatori con gusti forse più precisi e meno influenzabili. Questo ha certamente inferto un colpo molto duro agli strateghi degli investimenti pubblicitari. Il vero e proprio boom dell’anno solare sono stati, ovviamente, i Mondiali di calcio, vinti dalla nostra nazionale. Oltre che sul versante sociale, i campionati del mondo hanno unito la nostra popolazione sul versante televisivo, con una media di 25 milioni di spettatori per la finale Italia-Francia ed uno share dell’85%. Dopo i mondiali, il nulla. Solo tre eventi tv in tutto l’anno sono stati in grado di superare i 10 milioni di spettatori: L’uomo che sognava con le aquile, fiction di Raiuno con Terence Hill andata in onda il 3 gennaio 2006 (10.175.000 e 38,41% di share); la seconda puntata di Papa Lucani con Neri Marcorè, sempre su Raiuno, che ha totalizzato 10.240.000 spettatori, per un 37,83% di share e Viva Radiodue(…e anche un po’ Raiuno), trasposizione televisiva del fortunatissimo appuntamento quotidiano del varietà di Radiodue, condotto da Fiorello e Marco Baldini. Resiste eroicamente la fiction (che, al di là della programmazione di Rete4, ha totalmente soppiantato la presenza di film in tv), con i buoni risultati degli americani Dr. House e Disperate Housewives e il discreto successo de I Cesaroni, su Canale5. Crolla il reality, a fronte del successo inaspettato dell’esperimento de La pupa e il secchione, hanno registrato un totale fallimento Wild West su Raidue, con uno share medio intorno al 9% e Reality Circus, su Canale5, costretto a chiudere anticipatamente dati i risultati disastrosi ottenuti sulla rete ammiraglia di Mediaset. Resistono imperterrite le formule dei varietà modello Paperissima, ancora seguite dal pubblico dopo una ultradecennale ed anche piuttosto ripetitiva storia, mentre ha fatto registrare dati sorprendenti Che tempo che fa, appuntamento del sabato e della domenica di Raitre, condotto da Fabio Fazio, che ha ottenuto il massimo degli ascolti nella puntata del 3 dicembre, con ospite Adriano Celentano. Solito moderato successo per i preserali che introducono le prime serate sulle reti ammiraglie dei due colossi televisivi: Affari tuoi è tornato in auge grazie alla verve di Flavio Insinua e Striscia ha mantenuto la leadership, seppur risicata, dell’access prime time. Insomma, formule vecchie, storia nuova: la tv generalista è come una bella donna che, oltrepassati i quaranta, sente il bisogno di rinnovare la propria immagine, ma non sa in che direzione rivolgersi per combattere l’avvento delle nuove generazioni. Probabilmente farebbe meglio a rassegnarsi all’idea che i tempi d’oro non torneranno più, e lanciarsi a capofitto nel progetto del digitale terrestre, unica ed ultima ancora di salvezza. (L.B. per NL)