Si mormora che, dopo il primo livello, anche le frequenze di 2° livello in Emilia Romagna potrebbero essere rimesse a bando.
La situazione del refarming della banda 700 MHz, come avevamo anticipato, si sta complicando. E mica poco.
Nubi scure
Mentre lunedì scadono i bandi per le restanti frequenze DTT di primo e secondo livello in tutto il territorio nazionale, numerose nubi scure si assembrano all’orizzonte.
Lombardia sub judice
Partiamo dalla procedura per l’assegnazione delle frequenze di primo livello in Lombardia (terminata con le assegnazioni a EI Towers e RAI Way), che è sub judice (TAR Lazio).
Frequenze piemontesi
Proseguiamo poi su quella del Piemonte, dove potrebbero esserci presto clamorose novità.
La Fondazione che inciampò in Emilia Romagna
E arriviamo alla terza (ancora più sconvolgente) nube – carica del malfunzionamento del criptico tool della Fondazione Ugo Bordoni dichiarato dalla stessa -, che ha portato alla tempesta in Emilia Romagna di cui abbiamo già detto.
Inter malmesso
Il problema è che il percorso del refarming 700 MHz, nato male, cattivamente gestito, rischia di concludersi ancora peggio. Anzi, di non concludersi. Quantomeno come nel piano (di assegnazione).
Il refarming cade a pezzi
Si stanno infatti perdendo per strada pezzi importanti del PNAF DTT, come le frequenze di 2° livello in Lombardia. Con bandi andati deserti od oggetto di esclusioni un po’ troppo frettolose.
FSMA di coccio
Già, perché, ad andarci di mezzo, saranno gli incolpevoli FSMA. Che rischiano di avere ancora meno capacità trasmissiva di quella già compromessa dal ridotto numero di frequenze disponibili (rispetto ad oggi) e, soprattutto, dalla Guerra dei 2 formati (H264 e HEVC).
L’ombra del trust
Su tutto c’è poi lo spettro dell’Antitrust che, a seguito di esposti, potrebbe presto metterci lo zampino. E si sa che di solito l’Agcm non è tenera con chi tende a limitare oltre i limiti.