Per tutti i proprietari di un Sony Reader funziona così: l’internauta scarica dal web l’eBook Library Software, attraverso il quale, previa la registrazione di un account, è possibile gestire i propri e-book. A questo punto, il medesimo utente potrà utilizzare il servizio Google Book Search per cercare i libri da leggere sul proprio Sony Reader (a pagamento o gratuitamente), comunque realizzati in versione ePub, un formato open la cui visualizzazione è consentita su qualunque lettore oltre a quelli di Sony (fatta esclusione, strategicamente, di Amazon Kindle, unico sistema del settore che consente esclusivamente la lettura di libri realizzati su formato “chiuso”). A questo si aggiunga che con Google Book Search non solo è possibile “riportare alla luce un classico” gratuitamente (“Unearth a classic” scrive Google sull’eBook Store di Sony), ma anche acquistare un libro (elettronico) in uno dei punti vendita online suggeriti dallo stesso motore di ricerca. Naturalmente tutto ciò avviene con un’equa (equa?) divisione degli introiti – il 63% va ai detentori dei diritti, il restante 37% rimane a Google – e nonostante la strenua opposizione degli avversari Amazon, Open Book Alliance (con Microsoft e Yahoo!) e Federazione europea degli editori che denunciano una situazione di presunto monopolio, nonché la violazione in più punti della Convenzione di Berna sul diritto d’autore. Senza poi contare che il formato ePub è consultabile anche sul sistema operativo Android, dunque su cellulari o dispositivi di nuova generazione come, per esempio, l’Archos Tablet, la tavoletta interattiva e touchscreen che si connette al web via wi-fi (attualmente sul mercato al prezzo di € 399,00). Insomma, Google ha sempre detto di non ambire alla posizione di editore, ma è già chiaro (e per l’ennesima volta) che diventerà presto il maggiore competitor sul mercato anche in questo settore. Qualche dubbio? Purtroppo solo sul successo degli e-book in Italia. (Marco Menoncello per NL)