“La convivenza dei segnali FM e DAB+ delle stazioni radio di Italia e Slovenia sarebbe tecnicamente un problema risolvibile se l’Italia rispettasse gli obblighi previsti dagli accordi internazionali. Ciò però non avviene da anni e, a causa dell’indifferenza italiana, la Slovenia ha deciso di intensificare la pressione (tecnica e politica) sugli invasori radioelettrici”.
Così la stampa slovena nei giorni scorsi a seguito delle dichiarazioni del ministro della P.A. della Slovenia Rudy Medved che in autunno arriverà a ufficialmente Roma per chiedere formalmente e con determinazione soluzioni concrete al problema delle interferenze alle stazioni radio slovene.
“In autunno saranno promosse azioni verso altre sei emittenti radiofoniche italiane, allargando un contenzioso giudiziario che vede radicate avanti ai tribunali ordinari italiani 13 cause, mentre una quattordicesima sarà discussa presso il Tribunale di Capodistria”, ha spiegato il direttore generale facente funzione della direzione della Società dell’informazione presso il Ministero della P.A sloveno, Marjan Turk.
“Le stazioni radio italiane che hanno convenuto in giudizio le emittenti slovene appartengono a tre grandi raggruppamenti mediatici che hanno grandi disponibilità finanziarie e possono permettersi costose azioni legali”, ha dichiarato Marjan Turk. “Ma il Ministero sloveno è determinato a supportare le proprie stazioni radio, intensificando la pressione politica sull’Italia e sugli organismi internazionali.
L’Italia non rispetta le normative internazionali e le sue emittenti commerciali trasmettono sul nostro territorio su frequenze a noi assegnate, causando un’interruzione illecita del nostro servizio”, ha ribadito il dirigente della P.A.
“L’Italia disattende peraltro gli accordi non solo con la Slovenia: anche Croazia e Malta sono particolarmente colpite dalle interferenze italiane (come lo è da decenni la Svizzera) e pertanto il Ministero della Pubblica Amministrazione stimolerà cooperazioni ed interazioni per favorire la pressione su Roma”.
Insomma, come se non bastassero le rogne nazionali, a Ljubljana si sta formando la Triplice Alleanza che dichiarerà la guerra radioelettrica d’autunno all’Italia.