Il lodo Alfano è stato dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale. E’ questa la sentenza emessa dai 15 giudici costituzionali riuniti dal pomeriggio di ieri in camera di consiglio segreta a Palazzo della Consulta.
Argomento bollente: decidere sulla costituzionalità della legge che sospende i processi per le quattro alte cariche dello Stato, cioé i presidenti della Repubblica, del Senato, della Camera e del Consiglio.La Corte Costituzionale, spiega la Consulta in una nota, "giudicando sulle questioni di legittimità costituzionale poste con le ordinanze numero 397/08 e numero 398/08 del Tribunale di Milano e n. 9/09 del Gip del Tribunale di Roma ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 1 della legge 23 luglio 2008, numero 124 per violazione degli articoli 3 (principio di uguaglianza, ndr) e 138 (obbligo di ricorso a legge costituzionale e non ordinaria, ndr) della Costituzione. Ha altresì dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale della stessa disposizione proposte dal Gip del Tribunale di Roma". Il riferimento all’articolo 138 esclude, di fatto, la possibilità di tornare sulla materia con una legge ordinaria. La dichiarazione di inammissibilità delle "questioni di legittimità costituzionale della stessa disposizione proposte dal Gip del Tribunale di Roma" emanata dai giudici della Corte Costituzionale si riferisce alla causa promossa dal Gip di Roma Orlando Villoni, legata al procedimento per istigazione alla corruzione di alcuni senatori eletti all’estero durante la scorsa legislatura. La Consulta l’ha dichiarata inammissibile in quanto non avanzata nella giusta fase del procedimento. Sono due i processi dove tra gli imputati compare anche Silvio Berlusconi e sospesi da circa un anno a Milano in attesa della decisione della Consulta sulla costituzionalità del Lodo Alfano, e che ora potranno ‘ripartire’: il caso legato ai ‘diritti tv’, quello che allo stato degli atti sarà probabilmente il primo ad essere calendarizzato. Il secondo è quello relativo al ‘caso Mills’, per il quale accusa e difesa dovranno ritrovarsi davanti a un altro collegio giudicante rispetto a quello che ha già condannato David Mills. E i tempi potrebbero farsi un po’ più lunghi. (Adnkronos)