La Rai chiude l’esercizio 2013 con un utile netto di 5 milioni di euro. Il mol è positivo per 169 milioni. “Il risultato – ha spiegato il dg Luigi Gubitosi illustrando il bilancio approvato in cda – è stato possibile grazie ad una riduzione dei costi che ha compensato il calo dei ricavi, in particolare della pubblicità”.
Il risultato operativo è stato positivo per 231 milioni, mentre il risultato netto ha fatto registrare un +250 milioni. L’indebitamento è invece a quota 441 milioni, “un risultato – ha sottolineato Gubitosi – nettamente migliore rispetto alle aspettative”. I ricavi del gruppo Rai hanno registrato una flessione di 38 milioni di euro rispetto al 2012 e di 250 milioni rispetto al 2011. I ricavi pubblicitari, in particolare, sono scesi dell’8,5%, mentre quelli commerciali sono saliti dell’8,4%. In rialzo dello 0,4% i ricavi da canone, ma l’aumento è dovuto al rincaro della tassa, poiché si è verificata una crescita della morosità o dell’evasione. Il dg ha sottolineato che, “per quanto riguarda la pubblicità, la Rai ha registrato performance migliori rispetto al mercato nel segmento tv e peggiori nei segmenti radio e cinema. Il riassetto di Rai Pubblicità ha iniziato a produrre risultati a partire dalla seconda metà del 2013″. Per quanto riguarda i costi esterni per beni e servizi, a parità di perimetro la riduzione ammonta a circa 100 milioni di euro. I costi del personale sono invece calati di circa 20 milioni rispetto al 2012 “grazie all’efficacia della manovra sugli esodi”, ha detto Gubitosi. La posizione finanziaria netta presenta una variazione negativa di 75 milioni di euro rispetto al 2012 e ammonta a 440,9 milioni. (ANSA)