Non serve aspettare la lenta affermazione del DAB per capire che la radio è già cambiata. Il lancio ufficiale del sistema RadioDNS, il cui consorzio costitutivo si è dato un ordinamento a fine febbraio è un esempio molto interessante per tutti.
La notizia di RadioDNS è stata data ieri da Radio Passioni, che ha ricordato come esso sia "un modo per stabilire un collegamento tra un programma radiofonico analogico (FM/RDS) o digitale (sistema DAB, DRM o HD Radio) e un qualsiasi servizio IP: un sito Web, un flusso streaming, il feed di un Podcast. Per stabilire questa connessione RadioDNS utilizza un sistema del tutto simile al Domain Name Server di Internet per realizzare una lookup table che fornisce una relazione di corrispondenza tra il metadato diffuso via radio (per esempio il PI CODE del Radio Data System) e il Fully Qualified Domain Name della risorsa IP". "Un dispositivo che supporta il sistema RadioDNS estrae il metadato di partenza dalla trasmissione ricevuta, consulta le tabelle di look up e riceve in cambio la URL del servizio abbinato al programma stesso. In linea di principio non è neppure necessario che il dispositivo RadioDNS-compatibile possa stabilire la connessione tra programma ascoltato e URL in tempo reale", spiega Andrea Lawendel su RP, facendo l’esempio di un lettore mp3 con radio FM integrata che potrebbe effettuare il collegamento quando il suo utente lo connette al personal computer per scaricare i brani. "Le specifiche RadioDNS adesso comprendono anche sistemi come RadioVIS, RadioTAG e RadioEPG, tre estensioni pensate per associare al programma radiofonico la proiezione via Internet di immagini (visual radio), o per marcare i contenuti ascoltati via radio a precise azioni effettuate via Web, per esempio per sottoscrivere un podcast o acquistare un brano musicale, o per pubblicare guide elettroniche ai programmi. Il progetto RadioDNS nasce un anno e mezzo fa su iniziativa di un gruppo di pionieri della radio 2.0. La prima riunione statutaria ha avuto luogo nel novembre scorso all’EBU di Ginevra. Ora RadioDNS ha aperto l’iscrizione ai nuovi membri e sta definendo i meccanismi fiduciari che consentiranno alle emittenti di "popolare" le tabelle di consultazione con i record che materialmente associano i metadati identificativi trasmessi e le URL di Internet. Tra i supporter del sistema troviamo tre entità italiane: ClubDAB, EuroDAB e RTL 102.5 (avete letto benissimo, la RAI non c’è, probabilmente perché decidere di mandare qualcuno richiede troppe autorizzazioni). C’è anche il primo dispositivo che supporta RadioDNS e VIS: il ricevitore visuale per DAB, FM e Internet della britannica Pure. L’obiettivo è far crescere la già solida relazione tra radio e Internet utilizzando un metodo il più possibile non invasivo e sperimentato. Sarebbe possibile trasmettere i metadati relativi alle risorse IP direttamente via radio, ma per farlo sarebbe stato necessario definire un format e modificare migliaia di set di parametri RDS, DAB e HD Radio che sono già on air. RadioDNS è un ponte costruito esternamente ai metadati, ma si basa su software di provata efficacia e non comporta un carico di lavoro eccessivo da parte di chi dovrà comunicare le URL delle risorse Internet che intende condividere. Milioni di telefonini possono ricevere l’FM e navigare, almeno sommariamente sul Web, poi ci sono i lettori mp3, gli iTouch, gli iPhone, presto gli iPad e le nuove radio digitali DAB. Facendo leva su questo sistema relativamente semplice sarà possibile fornire ai propri ascoltatori un sacco di contenuti e servizi in più".
Per chi desiderasse saperne di più, il sito RadioDNS offre una dettagliata pagina di documentazione. Non mancano gruppi di discussione per gli sviluppatori e per tutti coloro che vogliono restare aggiornati sulle novità.
Ecco infine un breve filmato YouTube che spiega (in inglese) come funziona il tutto.
Per chi desiderasse saperne di più, il sito RadioDNS offre una dettagliata pagina di documentazione. Non mancano gruppi di discussione per gli sviluppatori e per tutti coloro che vogliono restare aggiornati sulle novità.
Ecco infine un breve filmato YouTube che spiega (in inglese) come funziona il tutto.