La radio via internet sta volando. Grazie all’incessante incremento di dispositivi mobili connessi al web e, più in generale, allo sviluppo della banda larga, sono in forte aumento coloro che ascoltano le radio in streaming.
Tuttavia chi si aspettava che la raggiunta significatività di una piattaforma distributiva alternativa alla modulazione di frequenza aprisse le porte ai nuovi entranti si sbagliava. Gli analisti concordano: ad essere ascoltate via web sono quasi sempre le stazioni già presenti in FM, mentre si assesta su percentuali risibili la penetrazione delle internet radio. Una spiegazione del fenomeno sta certamente nel fatto che, allo stato, le web radio, perlopiù di matrice amatoriale, non sono in grado di competere a livello contenutistico con le stazioni tradizionali di stampo professionale. Gli ascoltatori chiedono infatti solo in minima parte i flussi musicali continui tipici delle radio del web: la domanda principale è riferita ad informazione ed intrattenimento di qualità, cioè elementi costitutivi di palinsesto ancora irraggiungibili per gli scarni budget delle radio della rete. Ma sulla disfatta delle internet radio nella battaglia con la radiofonia tradizionale pesa anche e soprattutto il fatto che l’FM è ancora il principale vettore promozionale per l’ascolto dal web. Insomma, sulla rete abbiamo sì la possibilità di ascoltare migliaia di stazioni, ma andiamo sempre a “sintonizzarci” su quelle che troviamo anche in FM.