Roma – Tutti gli episodi di Lost, Grey’s Anatomy e Desperate Housewives disponibili, gratis, a richiesta. C’è solo un piccolo prezzo da pagare: la pubblicità. Niente di invasivo, e gli spot saranno pochi e circoscritti, ma non li si potrà saltare in alcun modo. Negli USA, l’emittente ABC è pronta a dichiarare guerra a TiVo e a tutti gli apparecchi di videoregistrazione equivalenti.
Finita l’epoca dei proclami sul disabilitiamo il fast forward su tutti i prodotti, finito nel dimenticatoio il brevetto Philips, il network di proprietà della Disney ha pensato di cambiare il proprio modello di distribuzione. Niente più programmi da fruire solo in diretta: “I giorni in cui potevamo tornare a casa alle 21 per guardare la televisione sono finiti da un pezzo” sentenzia Anne Sweeney, presidente del gruppo, e dunque bisogna trovare nuovi mezzi per contrastare l’invasione degli apparecchi Digital Video Recording.
“Il network e le emittenti locali affiliate hanno tutto l’interesse a rallentare la crescita del fenomento TiVo” spiega Ray Cole, capo dell’associazione degli affiliati ABC: “Questa iniziativa serve appunto a combattere i DVR: in ogni fase di sviluppo del progetto, l’idea ricorrente era disabilitare il fast forward”. Fornire cioè ai consumatori gli stessi servizi di TiVo, che non è altro che un videoregistratore digitale in grado di riproporre i propri show preferiti in ogni momento, ma evitando che gli spazi pubblicitari vengano saltati con la semplice pressione di un tasto.
Il test della nuova piattaforma è già iniziato: un gruppo di spettatori californiani ha potuto provare in anteprima il servizio, che consente di rivedere ogni volta che si vuole gli episodi della propria serie TV favorita in onda sui canali ABC entro quattro settimane dalla messa in onda. Gli spot sono in numero inferiore a quelli tipicamente inseriti nello show durante la messa in onda regolare, e a quanto pare la nuova formula ha riscosso un discreto successo.
Nelle intenzioni di ABC, la nuova TV on demand dovrebbe completare l’offerta del network: online su iTunes e ABC.com, offline in TV e ora anche sui set top box appositamente pensati e realizzati. E se online gli introiti pubblicitari sono limitati, lo stesso non deve succedere sullo schermo in salotto: c’è anche una fetta per gli affiliati, che potranno vendere un singolo spot per ogni blocco pubblicitario e intascarne i guadagni, oppure optare per il revenue sharing.
Luca Annunziata