Lo fa indirizzando una focosa comunicazione con richiesta di urgente audizione, unitamente all’Associazione CNT Terzo Polo Digitale, al Ministero dello Sviluppo Economico – Comunicazioni e all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Questo il testo del comunicato stampa diffuso oggi:
“Primo punto di contestazione è che la DGTVi viene considerata, ad opinione comune, quale associazione che rappresenta tutti i broadcasters in DTT, e quindi ogni iniziativa, ogni proposta ed ogni attività. In realtà, Retecapri precisa che essa stessa, con i suoi due mux digitali, non aderisce, così come altri editori televisivi nazionali.
Secondo punto di denuncia è la trasposizione nel mercato della televisione digitale terrestre dell’attuale devastante, offensiva e grave situazione di duopolio esistente nella televisione analogica, le cui ripercussioni non sono più tollerabili da Retecapri. Non è accettabile, infatti, che sia consentita a Rai e Mediaset la moltiplicazione dei canali.
Chiaro ed ulteriore esempio è rappresentato dalla regione Sardegna, area attualmente all digital dal 1° novembre 2008, dove non è stato ancora regolamentato il posizionamento dei singoli programmi sui decoder LCN. Le attuali assegnazioni sono state effettuate con atti di imperio o di prevaricazione e sopraffazione lasciando che il Ministero e l’Agcom permettessero ai soliti soggetti monopolistici di occupare le migliori posizioni.
Da qui la dura contestazione di Retecapri e, per essa, del CNT Terzo Polo Digitale, che attendono ora una risposta tempestiva e decisa dal Ministero e dall’Agcom onde affrontare ed eliminare le gravi situazioni di disparità e di illegittimità formatesi nel processo di passaggio al digitale terrestre. Resta ferma l’intenzione di Retecapri di riservarsi, in merito, tutte le ulteriori e opportune iniziative”.