Altro che Radio Milano International, i pirati radiofonici già trasmettevano 50 anni prima in Via Santo Spirito
E’ proprio vero che i primati sono come le matrioske: c’è sempre un preteso nuovo primatista che pretende di primeggiare sul premiato. Anche nella datazione delle prime trasmissioni private (e pirate) milanesi se ne sono sempre sentite di cotte e di crude. Se, in effetti, è da anni assodato che la prima radio italiana privata non è certamente stata Radio Milano International (10 marzo 1975) e nemmeno Radio Parma (dicembre 1974), all’emittente di Angelo Borra è stato convenzionalmente riconosciuto il titolo di anzianità su Milano (non la pensa così Teo Gildone di Radio Milano Palmanova, dichiaratamente sorta sul finire del 1974, seppur con emissioni non continuative). Anzi, lo era, posto che l’inizio dell’occupazione dell’etere milanese dai privati andrebbe retrodato addirittura di 50 anni, esattamente al 1925. In quel periodo un gruppo di radioamatori milanesi guidati dall’ing. Eugenio Gnesutta (pioniere della radio italiana, che aveva fondato già nel 1923 il Gruppo Radiotecnico Milanese), in attesa dell’entrata in servizio della URI (servizio pubblico radiofonico) avevano iniziato, forse come provocazione, il 5 maggio 1925, più o meno regolari trasmissioni serali da una emittente privata denominata “Posto Zero”, sita in Via Santo Spirito (dove l’evento è ricordato con la lapide che riproduciamo in foto); dietro questa sigla mantennero peraltro l’incognito, per evitare guai con la giustizia. Pare che Gnesutta, per controllare la ricezione del segnale, avrebbe invitato in diverse occasioni chi lo stava ascoltando a bere in un bar. Invito al quale avrebbero aderito in molti. Attendiamo nuovi sviluppi che consentano di ulteriormente retrodatare l’occupazione dell’etere milanese.