Waze è una free app di navigazione stradale per smartphone e tablet basata sul concetto di crowdsourcing sviluppata dalla start-up israeliana Waze Mobile. Acquistata da Google 6 anni fa, disponibile per tutti i sistemi operativi, Waze vanta oggi decine e decine di milioni di utenti in tutto il mondo.
Seguendo il percorso delle piattaforme di gaming, Waze ha recentemente deciso di integrare nella propria app altri servizi, sulla base del principio che un’applicazione sempre o comunque frequentemente aperta (come il navigatore su un’automobile) offre la possibilità di somministrare all’utente servizi integrativi affini. Primi fra i tanti, la musica e l’informazione.
Così Waze (o, meglio, Google) ha siglato un accordo con l’aggregatore TuneIn (il principale collettore indipendente di flussi streaming radiofonici) per alimentare di contenuti Waze Audio Player, il proprio lettore audio integrato che offre agli automobilisti la possibilità di fruire direttamente dall’app musica, podcast, sport e notizie (oltre ad altri servizi, naturalmente). Ma non finisce qui: la piattaforma è aperta ad altre collaborazioni con fornitori di contenuti d’appeal come i colossi radiofonici USA iHeart e NPR, ma anche servizi di streaming on demand quali Spotify, Pandora, Deezer o di podcast radiofonici al pari di Stitcher.
Come dire: se i content provider (Radio, SOD, podcast provider, ecc.) non entrano dalla porta – cioè dal dashboard dell’auto con app preinstallate dalle case automobilistiche -, lo fanno dalla finestra – cioè da altre app che se non sono già presenti sui cruscotti lo sono quasi sempre sugli smartphone degli utenti (i quali, a loro volta, effettuano il mirrorlink con il sistema di car entertainment dell’auto). Insomma, il futuro non si ferma con i cartelli, le lobby ed i pedaggi. Con buona pace di chi pensa ancora che il possesso delle infrastrutture possa costituire una rendita di posizione infinita. Errore madornale: attraverso il mobile il mondo è ormai liquido.