da Civile.it
di Valentino Spataro
Non finiscono mai di provarci, da qualsiasi orientamento politico provengano.
Il web e’ libero nel mondo ma in Italia bisogna subordinarlo ad una iscrizione al Roc.
Spieghiamo bene.
Il disegno di legge sull’editoria presentato il 3 agosto 2007 dal Governo, bravi, propone quanto segue.
LE REGOLE PROPOSTE
Capo I Il prodotto e l’attività editoriale
Art. 2 (Definizione del prodotto editoriale)
1. Per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione, di intrattenimento, che sia destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso.
2. Non costituiscono prodotti editoriali quelli destinati alla sola informazione aziendale, sia ad uso interno sia presso il pubblico.
3. La disciplina della presente legge non si applica ai prodotti discografici e audiovisivi.
Art. 5 (Esercizio dell’attività editoriale)
1. Per attività editoriale si intende ogni attività diretta alla realizzazione e distribuzione di prodotti editoriali, nonché alla relativa raccolta pubblicitaria. L’esercizio dell’attività editoriale può essere svolto anche in forma non imprenditoriale per finalità non lucrative
Art. 7 Attività editoriale su internet)
1. L’iscrizione al Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale su internet rileva anche ai fini dell’applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa.
2. Per le attività editoriali svolte su internet dai soggetti pubblici si considera responsabile colui che ha il compito di autorizzare la pubblicazione delle informazioni.
COME FUNZIONA OGGI
Oggi e’ prodotto editoriale quello realizzato da una casa editrice, una impresa cioe’ che chiede in Prefettura l’iscrizione nel registro degli editori con una semplice dichiarazione, e con indicazioni idonee nell’attività svolta al momento dell’iscrizione alla Camera di Commercio.
Chi ha un prodotto editoriale puo’ registrare al Roc, registro operatori di comunicazione presso l’autorità per le comunicazioni, il proprio sito web.
Chiederlo non e’ obbligatorio se non si e’ editori. E’ invece necessario se si vogliono contributi pubblici.
La nozione di prodotto editoriale e’ vincolata al lucro.
L’iscrizione al Roc impegna in una dichiarazione annuale su come e quanto si guadagna e al pagamento di diritti annuali in rapporto agli stessi. L’iscrizione al Roc ha tempi biblici: ci si trova l’anno dopo ad utilizzare un modulo elettronico che chiede il numero di registrazione al roc, senza che voi sappiate ancora qual’e’. E vi resta la raccomandata sperando in bene. (accetto rettifiche, naturalmente).
COME DIVENTERA’
La proposta e’ semplice: diventa prodotto editoriale anche “la cosa” fatta senza scopo di lucro. Pensiamo al blog di Grillo: e’ tutto gratuito, vende i propri cd, ma il sito e’ tutto gratuito, e lui non e’ impresa.
Con la nuova dizione il sito, anche gratuito, anche gestito da un privato, diventa prodotto editoriale. Ogni blog personale diventa prodotto editoriale, soggetto alla normativa sulla stampa, con limitazioni in caso di sequestro, ma responsabilità penali aggravate in caso di denuncia penale.
L’attività editoriale diventa tale anche se svolta da non imprenditori. Basta pubblicare su internet.
All’art.7 abbiamo una meravigliosa incapacità di essere imprecisi, consentendo interpretazioni estensive della responsabilità dei singoli, contrariamente a quanto afferma il codice delle comunicazioni per cui solo chi e’ autore di uno scritto risponde, non chi lo distribuisce (come telecom non risponde per le telefonate ingiuriose). Vediamo l’art. 7:
“1. L’iscrizione al Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale su internet rileva anche ai fini dell’applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa.”
Cosa significa rileva ? Significa che io blogger mi devo iscrivere al roc con tutti gli adempimenti del caso ?
“2. Per le attività editoriali svolte su internet dai soggetti pubblici si considera responsabile colui che ha il compito di autorizzare la pubblicazione delle informazioni.”
Cosa significa autorizzare ? Consentire ? Controllare ?
Autorizzare puo’ anche essere letto come chi predispone il servizio che permette ad altri di scrivere in pubblico.
E cosi’ tutti i blogger saranno responsabili per il commento lasciato da un lettore.
L’ITER DELLA NORMA
Il Governo l’ha appena approvata.
CONCLUSIONI
Potessero, chiederebbero la carta d’identità a chiunque parla in pubblico.
Su internet il controllo e’ piu’ facile. E imporre procedure burocratiche per l’apertura di un blog sara’ il modo migliore per far finire l’internet Italiana.
Ricordate: il disegno di legge e’ uscito in pieno agosto 2007. Come tutte le leggi che vogliono migliorare la vita di noi tutti.