In base ad un accordo che dovrebbe concludersi entro i primi sei mesi del 2007, la New York Times Company cederà la propria divisione radiotelevisiva al gruppo Oak Hill Capital Partners, dietro il pagamento di un corrispettivo di 535 milioni di dollari. Nella nota con la quale, nei giorni scorsi, la società statunitense ha diffuso la notizia della vendita, viene precisato che la transazione riguarda le nove stazioni televisive, con sede in Alabama, Arkansas, Illinois, Iowa, Oklahoma, Pennsylvania, Tennessee e Virginia, ed i relativi siti web. L’operazione si inserisce nell’ambito della politica incentrata sul taglio dei costi e sulla crescita del business internet, con la quale il gruppo editoriale, che pubblica, oltre al New York Times, l’International Herald Tribune, il Boston Globe ed altri quindici quotidiani, ha ritenuto di affrontare la crisi che lo attraversa da qualche anno e che è riconducibile al rallentamento del mercato pubblicitario e della tiratura. Secondo Janet Robinson, amministratore delegato della New York Times Company, le stazioni cedute, che impiegano una forza lavoro di novecento dipendenti, sono molto forti: “nel corso degli anni hanno fornito alle loro comunità una programmazione di alta qualità ed hanno contribuito significativamente alle nostre prestazioni finanziarie”. Anche J. Taylor Crandall, a nome della Oak Hill Capital Partners, ha espresso il suo apprezzamento per la divisione radiotelevisiva della New York Times Company, tra le più ammirate sia per l’impegno nel fornire le notizie alle comunità locali sia per il talento degli impiegati. Per questi motivi, ha aggiunto Crandall in una nota, “aspettiamo con impazienza di raggiungere il livello di merito che la New York Times Company ha realizzato durante gli ultimi 30 anni”. (Mara Clemente per NL)