Al lettore verranno offerti maggiori contenuti, gli argomenti verranno potenziati anche grazie alla collaborazione di firme prestigiose.
L’effetto dell’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia si è riversato anche nel campo dell’editoria spingendo alcuni editori a prendere la decisione di aumentare i prezzi dei quotidiani. Dal 10 agosto, infatti, il prezzo de La Nazione passerà da un euro, a un euro e venti centesimi, seguito anche da Il Resto del Carlino e Libero di Vittorio Feltri, dove il prezzo del giornale sarà un euro e venti centesimi. L’economia sta attraversando una fase negativa e bisogna correre ai ripari su tutti i fronti. Lo stesso Feltri, in un editoriale intitolato “Il prezzo della libertà”, ha spiegato ai suoi lettori il motivo di un tale aumento: “Il prezzo della carta è salito. Idem quello dell’energia elettrica e soprattutto il costo dei trasporti, cresciuto con la quotazione eccezionale del petrolio”.(tratto da www.affaritaliani.it). Il direttore de La Nazione, Francesco Carrassi (foto) ha annunciato che, in seguito all’aumento del prezzo, l’offerta presente nel quotidiano verrà ampliata. Le pagine dedicate all’economia verranno potenziate e si lavorerà per offrire maggiori contenuti anche su Internet chiamando in causa le firme più prestigiose del giornalismo. “Abbiamo preso la scelta di promuovere un giornale più aggressivo ma costruttivo”, afferma Carrassi, “evitando la strada degli scontri ideologici e scegliendo quella dell’analisi e del confronto sui progetti concreti, riuscendo ad essere anche trasversali. Abbiamo dato più spazio alla cultura, alla cronaca, 40 pagine, ci siamo rafforzati nell’hinterland fiorentino e nelle province potenziando i settori che erano stati un po’ trascurati” (tratto dall’edizione odierna di ItaliaOggi). Il quotidiano edito da Poligrafici, conta 17 edizioni locali ed è diffuso in Toscana, Umbria e parte della Liguria. Nel primo semestre del 2008 ha registrato vendite in salita del 2,91%, cifra positiva visti i tempi che corrono dove la maggior parte dei quotidiani chiude in rosso o in pareggio. Ma visto l’andamento e la volontà di potenziare l’offerta, non si temono grossi cali di lettori. Carrassi è alla direzione del giornale dal 2002 ed è il più longevo fra i direttori che si sono succeduti nei 150 anni del giornale. Conclude il direttore: “Ho ancora l’entusiasmo di qualche anno fa e un’ottima squadra coesa crede nella determinazione del progetto. Condivido i risultati con l’editore, il corpo redazionale e i lettori” (tratto dall’edizione odierna di Italia Oggi). (Sara Fabiani per NL)