Le opportunità spesso emergono dalle crisi, dalle difficoltà o, più spesso, dai cambiamenti. Si tratta di un antico adagio cui non si sottrae il rapporto delle imprese mediatiche con la tecnologia. Parliamo, in questo caso, della controversa relazione tra DTT e IP.
Test Suite 2022
Il consorzio HbbTV, che raggruppa società dell’industria tv DTT, sat, cavo e IP definendo gli standard attraverso una singola interfaccia utente, creando una piattaforma aperta come alternativa alle diverse tecnologie proprietarie, ha rilasciato nei giorni scorsi la versione v2022-1, la prima principale di Test Suite nel 2022. La versione contiene 3.002 test case in totale e ne include un aumento di 101 approvati dalla versione v2021-3.
Migliorate funzionalità di streaming e target adv
Molti dei test, che sono stati approvati per la prima volta, mirano ad aumentare la copertura per le funzionalità di streaming a bassa latenza e pubblicità mirata, oltre a migliorare la qualità dei test in molte aree della specifica HBBTV di base.
User expr
“Il rilascio della nuova versione HbbTV Compliance Test Suite, che offre possibilità di verifica avanzate e potenziate, illustra perfettamente il costante adeguamento delle specifiche HbbTV ai requisiti del mercato“, ha affermato Vincent Grivet, presidente del Consorzio HbbTV. “La Test Suite estesa garantisce che le funzionalità esistenti e nuove, arricchendo l’esperienza TV degli spettatori, raggiungano rapidamente e senza problemi televisori e set-top box conformi a HbbTV“.
HBBTV opportunità spinta dal refarming della banda 700 MHz
La HBBTV, tecnologia non certo recente (risale al 2009), sta però vivendo solo ora una notevolissima espansione con il refarming della banda 700 MHz.
Ponte di collegamento
Si tratta, del resto, di un ponte ideale tra presente della tv terrestre e futuro (prossimo) della tv esclusivamente su protocollo internet.
Opportunità variegata
Le opportunità della HBBTV sono molte: dalla moltiplicazione dell’offerta associata ad un singolo canale o brand all’aumento della qualità di un canale trasmesso in SD sul DTT; dall’integrazione nella propria piattaforma di contributi di terze parti all’interazione con l’utenza; da innovative formule pubblicitarie alla profilazione dell’utenza. Ma, soprattutto, il ruolo più interessante per gli operatori è sempre più evidente essere quello di facilitatore per la fruizione di contenuti IP, altrimenti più difficilmente rintracciabili.
Agcom e Mise colgano cambiamenti del mercato
Per questo, su queste pagine, abbiamo più volte sottolineato come sia estremamente importante che Agcom e Mise recepiscano questa necessità, prevedendo l’associazione dei numerosissimi LCN previsti dal relativo Piano – ma di fatto inutilizzabili per assenza di capacità trasmissiva sufficiente – a marchi/palinsesti per fruizione esclusiva via IP. In sostanza, contenuti fruibili solo da smart tv connesse attraverso un LCN dedicato del DTT.
Gli operatori tv devono spingere per la massima integrazione del DTT nel mondo IP
Una necessità di cui devono necessariamente prendere atto anche gli operatori di rete, spingendo su qualsiasi soluzione integrativa del DTT nel mondo IP, rinunciando alle sirene delle effimere rendite di posizione.
La mano invisibile del mercato
Pena essere spazzati via dall’inevitabile evoluzione tecnologica e di mercato.
E’ la regola della Mano invisibile del mercato, teorizzata dall’economista Adam Smith nel 1770 ne La ricchezza delle nazioni.
Il teorema
Tecnicamente definito il primo teorema dell’economia del benessere, il principio della Mano invisibile afferma che qualsiasi sistema economico perfettamente concorrenziale raggiunge un equilibrio Pareto-ottimale, ovvero una situazione in cui non è possibile incrementare l’utilità di un agente, senza ridurre quella di almeno un altro agente. Facile individuare l’agente soccombente nel confronto (in luogo di integrazione) tra DTT e IP.