A un mese di distanza dalla sospensione delle pubblicazioni delle testate di E-Polis, che a partire dallo scorso sedici luglio non sono piu’ in edicola ne’ in distribuzione, tutto tace intorno a questa amara vicenda rispetto alla quale la pausa estiva non fa che amplificare lo stato di attesa e di incertezza dei giornalisti del gruppo di Niki Grauso. Come tanti lettori di NL sapranno, il progetto di E-Polis, che trova in Sardegna il suo nucleo propulsore, soffre da tempo di una crisi che, lungi dall’essere dovuta a problemi di diffusione o di pubblicita’, e’ fortemente connessa alle difficili trattative tra l’editore e lo stampatore, Umberto Seregni, che rivendica un credito di circa diciannove milioni di euro. All’indomani dell’interruzione delle pubblicazioni, un accordo siglato dai rappresentanti dell’azienda con la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, le Associazioni Regionali di Stampa della Campania, dell’Emilia Romagna, del Lazio, della Lombardia, della Sardegna, della Toscana e del Veneto, e il Comitato di redazione del gruppo E-Polis, ha stabilito il ricorso alla cassa integrazione per 136 giornalisti con contratti a tempo determinato e indeterminato. Nella stessa occasione, la FNSI ha chiesto per i quello che e’ stato definito ’l’esercito degli esterni’ di E-Polis di liquidare le competenze arretrate, che nella gran parte dei casi risalgono agli ultimi sei mesi prima della chiusura. Sempre in quella circostanza, il Sindacato dei giornalisti non ha omesso di esprimere la sua preoccupazione per i rilevanti costi sociali di organizzazioni imprenditoriali deficitarie, come E-Polis. Tutto questo sebbene il giornale, diretto da Antonio Cipriani, in edicola da quasi tre anni in forma mista (a cinquanta centesimi in edicola e gratuito nei punti di massimo passaggio), in sette regioni, con quindici edizioni, si sia sempre distinto nel panorama editoriale per la presenza di firme autorevoli e la felice combinazione di cronoca nazionale e locale, oltre che per grafica e formato. Il nostro augurio e’ che, a dispetto del silenzio estivo, si stia effettivamente muovendo qualcosa e che, come e’ stato promesso, la ripresa delle pubblicazioni e il rientro dei giornalisti si realizzi gia a partire da settembre. (Mara Clemente per NL)