Accade sempre più spesso che sostenitori della supposta aberrazione della legge 223/1990 (cd. Legge Mammì) incitino l’esigenza di un intervento normativo che limiti lo strapotere dei grandi player del web.
Si tratta di coloro che sostengono, da una parte, che la L. 223/1990 abbia introdotto limitazioni intollerabili alla libera manifestazione attraverso la radio e la televisione del pensiero (art. 21 Costituzione), determinando la scomparsa delle circa 8000 radio locali e delle 1500 tv locali esistenti alla fine degli anni ’80.
Over the top
Mentre, dall’altra, i medesimi sostenitori del presunto liberticidio informativo attuato dal compianto Oscar Mammì, ritengono che l’anomia del web, che avrebbe consentito lo sviluppo inarrestabile dei colossi di Internet (i cosiddetti OTT, Over the top: Google, Amazon, Facebook, Netflix, Spotify, ecc.), necessiti di un freno normativo (presumibilmente di caratura sovranazionale).
I colossi di Merton
Il pensiero è quello del sociologo funzionalista Robert K. Merton (pseudonimo di Meyer R. Scholnick), che, elaborando il principio di anomia di Émile Durkheim, lo aveva definito come “uno scompenso, anche per la presenza di ostacoli, tra scopi esistenziali messi a disposizione dalla cultura sociale e mezzi legittimi per raggiungerli”.
Intervento normativo debole
In realtà, il legislatore del 1990 ben poco fece di concreto, essendosi limitato ad attuare quella che in termini giuridici è definita legificazione. Cioè l’accoglimento nella legge della disciplina di un fenomeno o di una situazione. La fotografia dell’esistente, in altri termini.
Corsi
Consegue da ciò che le 4000 radio e le 500 televisioni in eccedenza rispetto a quelle censite nell’ottobre 1990 ex art. 32 L. 223/1990 in realtà o erano già scomparse o erano in procinto di farlo per logiche di mercato. A prescindere dall’intervento normativo di Oscar Mammì, il cui testo di legge, peraltro, fu frutto di pochi rimaneggiamenti ed attualizzazioni di disegni di legge succedutisi dai primi anni ’80 in poi.
… e ricorsi
E, a ben vedere, quello che ha fatto la 223/1990 è esattamente quello che oggi gli stessi soggetti che ne contestano il carattere soppressore della libertà politica e civile chiedono che sia fatto col web: una ricognizione dell’esistente vincolandolo a delle regole di gestione.