La sfida tra i due colossi iniziò quando Google creò Android, un sistema operativo per cellulari che permette alle aziende produttrici di smartphone di vendere, complessivamente, fino a 160mila pezzi al giorno.
“Si sta andando verso una crescita esplosiva – spiega l’a.d. Schmidt – il nostro sistema operativo sta prendendo quota”. Fino a pochi anni fa, non vi era competizione tra le due società e, infatti, Google era un partner importante di Apple. Basti pensare che Steve Jobs ed Eric Schmidt nel 2007 presentarono insieme l’iPhone. La competizione ha ora raggiunto il suo apice con l’avvio – o presunto tale, dal momento che non si ha conferma di accordi concreti tra Google e le etichette discografiche – di un progetto di uno store musicale online molto simile ad iTunes. Secondo il Wall Street Journal, infatti, benché un alone di incertezza avvolga l’intera operazione, il progetto si comporrebbe di due fasi: in primis si lancerebbe un negozio online collegato al sito, poi verrebbe avviato un vero e proprio servizio di abbonamento, compatibile anche con i cellulari e con Android. Per ciò che attinge al mondo dell’editoria si rinvengono importanti novità tra cui la creazione di Newspass, l’edicola digitale che farà il suo ingresso nella rete entro l’anno. Il lavoro è già in fase di test e il gigante di Mountain View starebbe prendendo contatti con gli editori per verificare la possibilità di una loro partecipazione in via sperimentale. Gli editori potranno mettere i loro contenuti su Newspass attraverso un’unica infrastruttura compatibile con tutti gli apparecchi da cui è possibile l’accesso in rete, dunque anche versioni mobile o tablet pc. Inoltre, l’operazione di acquisto è semplificata dalla presenza di un borsellino elettronico attraverso cui effettuare i pagamenti. Ulteriore sviluppo del motore di ricerca nel campo cartaceo è Editions, una libreria sul web che dovrebbe arrivare entro la fine dell’estate (come suggeriscono i più recenti rumor sulla questione) e sarà possibile consultare titoli sia gratuitamente che a pagamento (in diretta concorrenza con l’iBookStore di Apple). In una realtà ove internet è sempre più presente nella quotidianità del consumatore, anche il mondo dell’informazione cartacea ha dovuto trasformarsi profondamente per non rischiare di cadere nell’oblio. Le news che sono oggi accessibili via rete possono essere consultate attraverso due modalità: libera o a pagamento (ossia con la sottoscrizione di abbonamenti o l’acquisto di singoli contenuti). Ai giornali non rimane che scegliere la soluzione più consona alle proprie esigenze, non mancando casi ibridi. Ad esempio, l’inglese Financial Times ha optato per un modello a consumo, ossia i primi dieci articoli letti in un mese sono gratuiti mentre poi è necessaria la sottoscrizione di un abbonamento. Per il Times invece, la prima pagina sul web è accessibile, mentre per poter visionare gli articoli occorre registrarsi per un periodo di prova, alla scadenza del quale è necessario abbonarsi. Unica testata gratuita, per il momento, è il New York Times, il quotidiano più letto online. Tuttavia dall’inizio dell’anno prossimo non sarà più free. L’utente che accederà a Newspass dunque, si troverà davanti una vera e propria edicola, potendo scegliere tra la consultazione di articoli gratuiti o una vasta gamma di notizie a pagamento. (M.C. per NL)