“Ho deciso di aprire un canale su Youtube perché intendo confrontarmi con voi sulla scuola e sull’ università. Voglio accogliere idee, progetti, proposte, anche critiche. Una cosa però non farò mai, quella di difendere lo status quo o di arrendermi ai privilegi o agli sprechi. Dobbiamo avere il coraggio di cambiare e dobbiamo farlo insieme”. No, questa volta non è Paola Cortellesi, e nemmeno Caterina Guzzanti. Questa volta è lei, Maria Stella Gelmini (foto), criticatissimo (come tutti i suoi predecessori, del resto) ministro dell’istruzione del governo Berlusconi IV che da mercoledì scorso ha deciso di aprire una finestra di dialogo su Youtube, attraverso la quale si confronterà, dice, con giovani e meno giovani sui temi riguardanti l’istruzione. Si tratta di una strada che già prima di lei alcuni politici avevano percorso con successo (vedi Di Pietro) e che le consentirà di spiegare le novità (o i ritorni al passato) che intende introdurre nel mondo della scuola, senza che la compresenza con folle di studenti inferociti la costringa a quel mutismo che tanto poco è andato giù al mondo della scuola nel periodo “caldo” di contestazione, a cavallo tra ottobre e novembre. La Gelmini su Youtube, quindi. Andrà in video una volta alla settimana e, ha annunciato, consentirà agli studenti di rivolgerle videodomande, per mezzo delle quali verranno intavolati veri e propri (sempre via web…) incontri per discutere delle tematiche inerenti la tanto discussa riforma.
Fioccano, però, già le prime polemiche. Il video promozionale messo in rete lo scorso mercoledì notte aveva già registrato qualcosa come 10mila contatti alle 18 del giorno successivo. Tanti contatti ed anche tanti commenti. Peccato però che, contravvenendo alle regole ascritte del web, la ministra (o chi per lei) abbia deciso di scremare l’enorme mole di commenti, spesso negativi od offensivi, pervenutile, di modo da dare un’immagine più decorosa della propria iniziativa sul web. I blogger più famosi del mondo sanno benissimo quanto questo meccanismo sia deleterio e controproducente perché, cancellando i commenti negativi, non si fa altro che alimentare una spirale d’attacchi frontali di cui in breve tempo la rete si riempie. Ed, infatti, così è stato. Il fatto d’aver scelto di “nascondere” una parte dei commenti al proprio video ha innescato una reazione per cui forum di discussione ed altri siti correlati al mondo della scuola hanno fatto partire una campagna denigratoria nei confronti del ministro. Si legge, ad esempio, in un post ironico: “Chissà se la persona che si occupa di cancellare i commenti negativi sul canale ufficiale, vista la mole di lavoro, è stata assunta a tempo indeterminato o è precaria, e soprattutto chi la paga?”. Insomma, si è trattato di un piccolo autogol per il ministro, sino ad ora, più criticato del governo Berlusconi. Ma la strada è ancora lunga e la cadenza settimanale degli incontri virtuali Gelmini-studenti le darà certamente la possibilità di rimediare a questo errore. (Giuseppe Colucci per NL)