Se esiste un modo per prendere per la gola un “aficionado” de “La Gazzetta dello sport”, quello è puntare sul suo più grande punto debole: il tifo. Chi acquista un giornale lo fa, il più delle volte, perché apprezza la qualità dell’informazione che in esso può trovare, perché stima chi vi scrive o, più semplicemente, perché il “taglio” delle notizie che questo contiene si confà alle modalità di lettura che l’acquirente predilige. Esiste, però, una variabile incalcolabile, capace da sola di sgretolare tutti postulati precedenti e questo è il tifo per la propria squadra del cuore. E’ indubbio, infatti, che un tifoso del Napoli, uno di quelli che hanno passato cinque anni in apnea prima di rivedere il proprio club nel posto che gli compete, ossia la serie A, si lasci rapire maggiormente da una copertina dedicata al suo club, piuttosto che da un “titolone” inerente l’ultima impresa europea del Milan. Ed è proprio su questo che il progetto del direttore Carlo Verdelli intende puntare. Secondo indiscrezioni, infatti, l’intenzione del direttore della “rosea” sarebbe quella di differenziare le prime pagine del quotidiano a seconda della città di distribuzione. Ovviamente non vi sarà una prima pagina diversa in ciascuna città italiana, ma le edizioni di Roma, Milano e Napoli, dovrebbero concentrarsi più sull’aspetto legato allo sport locale, in modo da fidelizzare maggiormente i lettori di quelle città, prendendoli per il…tifo. Non si sa ancora quelli che saranno i tempi necessari per questa trasformazione ma pare che si tratti di un chiodo fisso del direttore, il quale intende, oltretutto, sfatare uno dei “miti” che accompagnano la diffusione della “Gazzetta”: il suo essere un giornale prettamente del Nord Italia.
In vena di trasformazioni, come molti quotidiani italiani, il giornale diretto da Verdelli pare avviarsi in direzione di una trasformazione in tabloid full color, sul modello inglese, che dovrebbe concretizzarsi il prossimo anno in primavera. Rafforzerà, inoltre, il trafiletto dedicato ai fatti dal mondo, dal titolo “Altri mondi”, fortemente voluto dal successore di Candido Cannavò.
Tutti questi cambiamenti, però, non sono certo motivati da necessità legate ad una diminuzione delle copie vendute o ad una qualsiasi forma d’insoddisfazione da parte dei lettori o degli editori del giornale: la tiratura della “Gazzetta”, infatti, non accenna a diminuire ed, anzi, cresce in maniera vistosa, dato questo non certo trascurabile dal momento che si tratta del giornale, di gran lunga, più venduto dell’intero comparto-quotidiani italiano. Di record in record, “La Gazzetta dello sport” ne ha stracciato un altro: dopo l’exploit di giugno e luglio 2007, in seguito all’euforia derivante dal trionfo degli azzurri al Mondiale tedesco, lo scorso mese d’agosto i risultati (non ancora resi noti da Rcs ma praticamente ufficiali) sono stati persino migliori. Nonostante un calcio-mercato piuttosto in sordina. (Giuseppe Colucci per NL)