La fiducia dei consumatori in tutto il mondo e’ in rialzo: il Nielsen Global Consumer Confidence Index e’ salito di 9 punti ma le spese rimangono ancora moderate

Hong Kong, Corea del Sud e Brasile registrano la più forte crescita dell’indice di fiducia, mentre negli Stati Uniti la fiducia dei consumatori ha registrato il primo incremento dal 2007. I consumatori iniziano a pensare oltre la recessione.

Il mondo sta emergendo dalla crisi economica e la fiducia dei consumatori a livello mondiale sta aumentando. Secondo quanto emerge dall’ultima edizione del Nielsen Global Consumer Confidence Index infatti, l’indice balza dai 77 punti del mese di aprile agli 86 di questo mese. Il Brasile e i più importanti mercati asiatici segnano un incremento a doppia cifra nella fiducia dei consumatori, mentre gli Stati Uniti registrano il primo aumento del livello di fiducia dal 2007. Nonostante questo rinnovato senso di ottimismo, il comportamento effettivo rimane contenuto, molti consumatori sono ancora cauti nello spendere e, in alcuni Paesi, le abitudini di spesa sembrano essere cambiate in modo permanente. Il Nielsen Global Consumer Confidence Index misura la fiducia dei consumatori, le principali preoccupazioni e le abitudini di spesa di oltre 30.000 utenti Internet in 54 Paesi. Nell’ultima rilevazione condotta tra il 28 settembre e il 16 ottobre 2009, Hong Kong ha registrato il più alto incremento (+14 punti) nella fiducia dei consumatori nel terzo trimestre rispetto al secondo trimestre, passando da 79 a 93 punti seguita da Corea del Sud (+13 punti) e Brasile (+12 punti). "Un aumento di nove punti nell’indice di fiducia significa un gradito ritorno all’ottimismo. Ciò dimostra davvero che negli ultimi sei mesi, il sentiment dei consumatori in tutto il mondo si è spostato dalla recessione alla ripresa” ha affermato James Russo, Vice President, Global Consumer Insights, The Nielsen Company. "In questo clima economico, il sentiment è strettamente correlato alle vendite effettive. In Australia, ad esempio, la fiducia dei consumatori è salita di 11 punti nel terzo trimestre, e le forti condizioni economiche hanno indotto la Reserve Bank of Australia ad aumentare i tassi, diventando il primo Paese del G20 a farlo. Di conseguenza, abbiamo visto aumentare le vendite del 2% in ciascuno degli ultimi due mesi per alcune categorie dei beni di consumo (FMCG), mentre i buzz online sulla recessione sono ai livelli più bassi da quando abbiamo iniziato il loro monitoraggio nel gennaio 2009". Tra gli altri Paesi del BRIC, la fiducia dei consumatori è aumentata di 8 punti in India, 6 punti in Cina e di 4 punti in Russia rispetto al trimestre precedente. La fiducia dei consumatori è scesa solo in due Paesi nel terzo trimestre: Spagna (-4) e Giappone (-2).  Anche Australia e Nuova Zelanda hanno registrato un aumento a doppia cifra durante l’ultimo trimestre, mentre le due maggiori economie europee, Francia e Germania hanno registrato il più alto incremento nella zona euro, rispettivamente con +7 e +5 punti mentre l’Italia rimane stabile (+1). In ottobre, la fiducia dei consumatori è tornata quasi allo stesso livello del primo semestre 2008, prima che il peggio della crisi finanziaria colpisse i mercati globali. "L’indagine mostra quanto il ritmo della ripresa economica sia aumentato negli ultimi sei mesi, in particolare in Brasile e in alcuni mercati asiatici", ha continuato Russo. "I dati Consumer, Retail e Media di Nielsen, mostrano anche una tendenza al cambiamento da recessione a ripresa".
 
Indicatori di fiducia in crescita in Asia e in America Latina.
 
Uno dei principali indicatori della fiducia delle imprese, la spesa in pubblicità in Asia Pacifico, è rimbalzata molto più velocemente di quanto previsto da molti analisti, con un aumento anno su anno del 9% e una stima di 111,94 miliardi dollari spesi nella regione nel corso del secondo trimestre. In molti mercati in America Latina, Asia Pacifico e in Europa, le vendite di beni di largo consumo stanno aumentando e i consumatori iniziano ad acquistare oggetti discrezionali, dopo un prolungato periodo di attenzione al budget e agli elementi essenziali ", ha affermato Russo. "Questi sono tutti buoni indicatori che la recessione mondiale sta volgendo al termine."  Questo mese, il 66% dei consumatori globali ha dichiarato che la loro economia è in recessione, rispetto al 71% dell’aprile 2009, ma per molti consumatori in Asia Pacifico e America Latina, la recessione sembra ormai passata. In Italia la percentuale di coloro che pensano che il proprio Paese sia in recessione è scesa di 8 punti percentuali, dal 91% dello scorso aprile all’83% di questo mese.Tra i cinesi, l’87% ha dichiarato che la loro nazione è fuori dalla recessione, mentre per i cittadini di Hong Kong, Norvegia e Australia la percentuale è del 60%. Nel frattempo, la metà dei brasiliani, indiani e cileni crede che la recessione sia terminata. Tra i consumatori che dichiarano di essere ancora in recessione, uno su cinque (26%) si aspetta comunque che il proprio Paese sarà fuori dalla recessione entro 12 mesi. I 6 punti di incremento in Cina nel corso dell’ultimo trimestre sono dovuti al forte miglioramento delle prospettive di lavoro a livello locale e di reddito delle persone in tutto il Paese. Quasi 6 su 10 consumatori cinesi hanno descritto le prospettive di lavoro locali come buone o eccellenti nei prossimi 12 mesi, un aumento del 14% rispetto al secondo trimestre.  "Nella precedente rilevazione condotta nel mese di giugno, i consumatori cominciavano a sentire che l’economia era sulla strada della ripresa. Nel terzo trimestre vediamo un prolungamento di questo ottimismo. I consumatori si stanno gradualmente sentendo più a proprio agio con la loro situazione e la sensazione è che l’economia si stia muovendo nella giusta direzione", ha dichiarato Mitch Barns, President Greater China di Nielsen. "I consumatori in Cina sono ancora riluttanti a uscire e spendere soldi, ma i risultati indicano che esiste una disponibilità a spendere per nuovi prodotti. Le imprese che si concentrano sull’innovazione e introducono nuovi prodotti sul mercato saranno quelle che potranno guidare il consumo in tutta la Cina".  L’ultimo Paese ad entrare nella recessione globale e tra i primi a recuperare, il Brasile, è sostanzialmente tornato ai livelli pre-crisi. L’occupazione è in aumento e insieme il consumo. I Brasiliani si sentono molto ottimisti sul loro futuro: i giochi olimpici del 2016, la Coppa del Mondo del 2014, nonché i progetti di nuova energia garantiscono un elevato livello di investimenti in infrastrutture per i prossimi anni e i brasiliani si sentono giustamente fiduciosi per il futuro economico”ha dichiarato Russo.
 
Prudenza in Europa e in Nord America
 
Per il resto del mondo, tuttavia, il sentiment verso la ripresa economica resta moderato e con esso la spesa dei consumatori. "La maggior parte dei consumatori negli Stati Uniti e in Europa riconoscono di essere in una fase di ripresa economica limitata, ma è comunque una ripresa", ha dichiarato Russo. "La fiducia dei consumatori negli Stati Uniti é risalita di 4 punti indice nel terzo trimestre – il primo aumento dopo l’inizio del 2007 – che non si è tradotto in fiducia di spesa per la stragrande maggioranza dei consumatori americani. Chiaramente, questa ripresa si manifesterà in spese misurate e sobrie visto che i consumatori stanno cercando di far quadrare i propri bilanci".  Tra quei consumatori che credono di essere attualmente in fase di recessione, oltre il 60% dei francesi, tedeschi e irlandesi ritengono che la ripresa economica è a più di un anno di distanza contro una media mondiale del 47%. In Italia la percentuale è inferiore di 5 punti (42%). Di tutte le regioni, l’Europa – in particolare l’Europa dell’Est – si aspetta una strada più lunga per la ripresa rispetto a tutte le altre regioni a livello mondiale compreso il Nord America, secondo il sondaggio. La fiducia dei consumatori nei paesi dell’Europa orientale ha registrato una media di 10 punti inferiore a quello delle nazioni dell’Europa occidentale. La Spagna che è l’unico Paese in Europa Occidentale a registrare un calo nella fiducia dei consumatori nel terzo trimestre, dovrebbe essere l’unica nazione della zona euro a non mostrare indicatori positivi per il 2010, secondo le ultime proiezioni del Fondo Monetario Internazionale.
 
Pensare oltre la recessione
 
Anche se i consumatori a livello mondiale continuano ad esprimere preoccupazione per la sicurezza del lavoro e dell’economia, molti hanno cominciato a concentrarsi su altre questioni. La preoccupazione del posto di lavoro è diminuita nel corso degli ultimi sei mesi. Nel mese di aprile, il 20% dei consumatori a livello mondiale aveva dichiarato come principale preoccupazione nella vita il posto di lavoro, seguito dall’economia con il 19%. Oggi il 18% dei consumatori globali afferma che è l’economia la principale preoccupazione, seguita dalla sicurezza del posto di lavoro (16%). In Italia è leggermente sopra media la preoccupazione del posto di lavoro (18%) che diminuisce di ben 6 punti rispetto ad aprile 2009 (24%), mentre l’economia è la maggiore preoccuapzione per il 12% dei consumatori (lo era per il 20% lo scorso aprile). Questioni come l’equilibrio tra il lavoro e la vita privata, e la salute sono aumentati di 3 punti percentuali nel mese di ottobre rispetto a sei mesi fa, un’altra indicazione che l’ossessione dei consumatori con tutto ciò che è legato all’economia e alla recessione comincia a scemare. Su questo punto l’Italia è in linea con il trend a livello mondiale (7% attuale contro il 4% di aprile). 
 

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