La crisi in cui l’Occidente ha cominciato a scivolare durante l’estate del 2007 e nella quale è definitivamente precipitato nel settembre 2008 non solo non si è ancora risolta, ma se ne deve constatare l’estensione dall’economia alla società, alla politica, ai grandi equilibri politico-strategici internazionali.
Il baricentro del pianeta continua a spostarsi verso est, la "primavera araba" ha rimesso in discussione consolidati equilibri (e potrà avere conseguenze inattese anche per quanto riguarda l’accesso alle risorse energetiche), le istituzioni che reggono l’ordine internazionale – dall’ONU all’FMI alla WTO – appaiono sempre più inadeguate al compito. L’Europa – e con essa, purtroppo, l’Italia in pole position – è al centro della crisi. La debolezza della finanza si mescola alla debolezza delle istituzioni, mentre la speranza che potessero bastare poche misure tecniche di stabilizzazione dei mercati ha ormai ceduto il passo al convincimento che la crisi sia complessa e multidimensionale: non si potrà tornare a uno sviluppo stabile, in un contesto mondiale assestato, senza rimedi innovativi e regole nuove. "La crisi che non passa – XVI Rapporto sull’economia globale e l’Italia" di Mario Deaglio contiene contributi di Giorgio Arfaras, Anna Caffarena, Giorgio S. Frankel, Gabriele Guggiola, Pier Giuseppe Monateri, Giuseppe Russo. Edito da Guerini e Associati (www.guerini.it), il libro è in vendita ad euro 21,00. (E.G. per NL)