“La Cia ha il diritto d’infiltrarsi nella stampa straniera ma non in quella degli Stati Uniti. La Cia ha lo scopo d’influire, attraverso i mezzi di comunicazione, nello sviluppo e nella fine degli atti politici degli altri paesi”. Questo è quanto, alcuni anni fa, diceva William Colby, uno degli storici direttori dei servizi segreti statunitensi. Ed è, probabilmente, il principio che ha ispirato, secondo quanto riportato dal giornalista cileno Hernàn Uribe lo scorso 30 giugno (e ripreso dal sito www.giannimina-latinoamerica.it), gli agenti americani ad infiltrarsi e condizionare parte della stampa (e di altri media) venezuelana ai fini, non solo di screditare, ma persino di aizzare la gente fino ad (addirittura) attentare alla vita del presidente Hugo Chavez. Lo scorso 25 maggio, osserva Uribe, l’avvocato statunitense Eva Golinger ha affermato con assoluta certezza che il Dipartimento di Stato americano era dedito a studiare strategie per finanziare e condizionare i media e i giornalisti venezuelani. La Golinger avrebbe basato la propria denuncia sulla documentazione ufficiale del Dipartimento, sostenendo che la Cia avrebbe attuato programmi concreti nel promuovere ed appoggiare, politicamente ed economicamente, il golpe contro Chavez del 2002. L’avvocato ha, inoltre, fatto nomi e cognomi di almeno sei giornalisti venezuelani che avrebbero ricevuto denaro dal governo di Washington per screditare in maniera subdola il presidente del Venezuela. Tra questi, Roger Santodomingo è stato accusato, davanti alla Procura generale, d’aver “istigato l’omicidio ed accettato finanziamenti dagli Usa per destabilizzare il governo”. Tutte queste accuse, se comprovate, costituirebbero un reato di gravità incalcolabile, che creerebbe non pochi problemi ai servizi segreti americani ed al governo di George Bush. Oltretutto, esiste un precedente: un’indagine del Senato statunitense ha accertato, nel 1976, non solo il finanziamento, ma anche l’intromissione di agenti della Cia in un giornale cileno (El Mercurio), con il fine di favorire la deposizione e l’assassinio dell’allora presidente Salvador Allende. Si tratta di dati comprovati ed ufficializzati.(Giuseppe Colucci per NL)