Dopo la conferma in appello della batosta elettorale di primo grado, il governo Berlusconi s’avvia, con rabbia, verso l’archiviazione della sua sventurata esperienza.
Nel comparto televisivo ci vorrà molto tempo a rimuovere le macerie provocate da una politica sediziosa volta unicamente a favorire le posizioni dominanti sotto la falsa bandiera del pluralismo e della tecnologia. Ma il peggio, purtroppo, potrebbe non essere ancora passato. Perché la storia politica c’insegna che è proprio durante la caduta che precede la rovina definitiva che irriducibili governi screditati dall’elettorato commettono le peggiori nefandezze. E la rincorsa delle voci su prossimi colpi di coda agostani sul delicato argomento dei dividenti DTT è un segnale preoccupante che esige la massima allerta.