Chiusura di due stazioni radio, tagli pesanti all’acquisto di programmi americani e riduzione del 50% nella produzione di notizie per il sito internet.
Alla BBC, il servizio radiotelevisivo pubblico britannico, è suonata l’ora della ritirata. L’azienda, sembra ammettere il direttore generale Mark Thompson, è diventata troppo grande. E per concentrarsi sulla qualità – oltre che lasciare spazio ai concorrenti – deve diminuire il suo peso specifico nel panorama dei media del Regno Unito. Ad anticipare le mosse della «vecchia zia» – come viene affettuosamente soprannominata dai britannici la BBC – è il Times che in prima pagina dedica un ampio servizio al piano di ristrutturazione dell’emittente. Sul fronte radio, a chiudere bottega a quanto pare saranno le stazioni digitali 6 Music e Asian Network. Poi verrà introdotto un limite dell’8,5% rispetto ai denari raccolti dal canone – in tutto 3,6 miliardi di sterline annue – sulle trasmissione degli eventi sportivi. Inoltre anche i canali BBC Switch e Blast! verranno «spenti». Il colpo più duro, ad ogni modo, verrà portato alla sezione internet. Che vedrà ridotti i suoi organici del 25%. Stessa sorte anche al budget attuale – 112 milioni di sterline all’anno. Il piano è al momento allo studio del BBC Trust, l’organo di governo del servizio pubblico britannico, e dovrebbe essere presentato al pubblico il mese prossimo. Elaborato da John Tate, «stratega» dell’azienda ed ex consulente del partito Conservatore, il progetto di riforma della BBC – nota il quotidiano britannico – potrebbe essere visto come un tentativo di mostrare a un ipotetico governo Tory che l’azienda comprende lo stato di difficoltà in cui versano i concorrenti del settore privato – piagati dal crollo dei profitti pubblicitari. Tema su cui i conservatori si sono dimostrati più volte sensibili. Le linee guida della riorganizzazione, ad ogni modo, sembrano seguire il motto «meno e meglio». Tanto è vero che, se le anticipazioni verranno confermate, al secondo canale TV della BBC sarà chiesto di ricalibrare la sua programmazione verso un segmento di ascolto «più alto», ricevendo in cambio un incremento del budget pari a 25 milioni di sterline l’anno. Che saranno ottenuti grazie a un’equivalente riduzione nelle risorse destinate all’acquisto di serial di successo come Mad Men e Heroes. In generale saranno ben 600 i milioni di sterline dedicati all’incremento della qualità del servizio pubblico. E tutto senza ritoccare il canone, congelato ai livelli attuali sino al 2013. (ANSA)