Sebbene la sfida sembrava essersi quasi conclusa, dovremo attendere ancora qualche mese, se non addirittura la fine dell’anno, per capire di chi sarà effettivamente il predominio sul mercato. La battaglia tra i due formati dvd ad alta definizione è dunque ancora aperta. Da un lato si schiera Sony con il suo Blu-ray disc, compatibile con Playstation 3 (dettaglio da non sottovalutare), e accettato di buon grado dalla più grande fetta delle major hollywoodiane, tra cui New Line Cinema, 20th Century Fox, Sony Pictures e Buena Vista. Dall’altro lato resiste ancora Toshiba con Hd dvd, attualmente sostenuto però solo da Universal e Paramount (quest’ultima, secondo indiscrezioni, sarebbe stata in realtà un po’ altalenante tra i due formati). Rimane invece indecisione in casa Microsoft, dove i vertici si sono dimostrati titubanti e non avrebbero ancora scelto con quale formato rendere compatibile la propria console Xbox 360 (la decisione darà sicuramente una svolta al mercato). I dati dimostrano che la casa nipponica non fa altro che resistere, confermando un successo – come sottolineato dal direttore di Microsoft Alberto Penello – solo tra i consumatori, che di Toshiba apprezzano prima di tutto i costi più contenuti (ci sono circa 100 euro di differenza tra il prezzo di un lettore Hd dvd e uno firmato Blu-ray disc; il secondo inoltre è incompatibile con i formati attuali). Costi però giustificati, almeno da Sony, dalla differenza di prestazioni tra i due formati: il disco Hd ha 15 Gb di capacità e solamente un algoritmo di crittografia; Blu-ray vince con 25 Gb di capacità e ben tre algoritmi per la crittografia, presumibilmente più efficaci contro la pirateria. Naturalmente stiamo parlando di differenze che si traducono in qualità video e audio percettibili solamente da consumatori dotati di apparecchiature d’avanguardia e dalle altissime prestazioni, capaci di espletare tutte le particolari funzioni per i quali questi formati sarebbero stati creati. Rimane il fatto che finché Toshiba non andrà in bancarotta la guerra potrà proseguire a suon di contratti e vendite. Ed è importante ricordare che la casa nipponica ha recentemente dichiarato di voler ridurre i costi ancora del 40-50% cento. Una mossa che, nonostante la sua posizione sia precaria, potrebbe definitivamente conquistare i consumatori. (Marco Menoncello per NL)